I, Erzählende Schriften 30, Casanovas Heimfahrt, Seite 101

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asanovas Heimfahr
30 Si e eneene eene
GSCA
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si puó dire il pid movimentato. Fu in que¬
sai bene, da C. Bareggio. M. Benzi e B.
Giachetti-Sorteni, e, gli ultimi due, intro¬
st'anno che ella conobbe madame Swet¬
dotti con fine acume e sensibilità, da Anto¬
chine, conoscenza — come abbiamo visto —
nio Baldini e Sibilla Aleramo.
cominciata con un certo ritegno ma che col
volgere degli anni doveva cambiarsi in una
*
vera e profonda amicizia. Voi siete stata
IIritorno di Casanova & una lunga novella,
molto buona con men — le confessava qual¬
intesa a presentarci la figura del famosis¬
che tempo dopo in una sua lettera l’ardente
sin. avventuriere e seduttore, alla vigilia
signora russa — molto buona di parolee di
del suo ritorno a Venezia, dopo tanti anni
azioni: ma ció che pid mi ha penetrato sono
dalla sua romanzesca e stupefacente fuga
stati quei lampi di una fiducia che non vole¬
dai Piombi.
vate ancora confidarmi. Quando mi conosce¬
Ritorno triste e umiliante, per piu versi:
rete un po' di pid, non sognerete né meno
ché se il Consiglio dei Dleci gli perdonava
a contestarmi il diritto di sapere ogri
il passato e lo rimetteva nell’adorata città,
C0Sf v.
gl’ imponeva come condizione di diventare
E fu anche in quell’anno cne ella di¬
spia e delatore di quegli spiriti ribelli, coi
venne amica dello scultore Tenerani, l’u¬
quali egli non poteva non essere intima¬
nico fra i discepoli del Canova che sem¬
mamente d’accordo; e, d’altra parte, la sua
brava aver ereditato qualche rara virtü
celebrità equivoca s’era già sbiadita presso
del maestro. Da lui si recava spesso nel suo
la nuova generazione; e, quel ch’é peg¬
studio di Piazza Barberini e fu durante
gio, egli stesso cominciava ad avere un
una di queste visite che gli ordind un bas¬
senso acuto e doloroso della propria irre¬
sorilievo rappresentante l’episodio di g Bu¬
parabile decadenza fisica.
dore et Cymodocéen nei Martivi dello Chateau¬
Tramonto della giovinezza, impossibilità
briand. Questo bassorilievo — pagato cento¬
d’essere amato dalle donne giovani e belle.
cinquanta luigi d’oro, pari a 3.6oo franchi
In fondo, é questo il dramma, che Schnitzler
d’allora — fu eseguito dallo scultore romano
ha specialmente voluto analizzare e rappre¬
e regolarmente spedito in Francia: vunico
sentare nella figura di Casanova: don Gio¬
esemplare io credon — annota sua nipote —
vanni redivivo, negl’ impeti della passione e
sche esista da noi di quell'artista, e che la si¬
nel cinismo delle infedeltà; don Giovanni set¬
gnora Récamier ha lasciato in eredità al mu¬
tecentesco, deluso ma non stanco, diabolico
seo di Saint-Malo v. Con questo er vofo d’ar¬
ma non privo di qualche fuggevole rimorso.
te — un ex voto che riuniva la memoria del
E c’è riuscito egregiamente, inquadrando
Canova onorato nel suo discepolo pin degno
in un ambiente storico esatto un'azione,
e l'amore per lo Chateaubriand di cui vo¬
ch''é bensi immaginaria, ma del tutto ve¬
leva eternare nel marmo una delle piü
rosimile, e conveniente a quel che sap¬
suggestive visioni dell’opera — la divina
piamo di quel ritorno a Venezia, e cio, che
Giulietta lasció Roma per l’ultima voltg.
piu importa, alla psicologia di Casanova,
Ma à noi piace d’immaginaria-ancola er¬
quale risulta dalle sue sorprendenti me¬
rante fra le rovine romantiche della Via
mnorie.
Appia o del Palatino e distesa con quel suo
In verità, Schnitzler ci ha dipinto, sullo
atteggiamento d’abbandono, immortalato dal
sfondo della decadente Venezia, un Casa¬
David nel suo ritratto celebre — in una di
nova odioso, e nello stesso tempo umano.
queste sue dimore romane che conservano
Odioso, quando non degna memmeno d’un
ancord Comen un ritiesso sbiadito della sun
sorriso di riconoscenza l’antica amante,
e della sun bellezza.
ormai non piu giovane’ ma rimasta fedele
Diego Angeli
al riccrdo di lui, come all'unica ragione
della sua esistenza; peggio che odioso,
quando, per un cieco furore d’umiliazione,
approfitta bestialmente della precoce sen¬
DULTIMO
sualità di una bambina di colei; o quando,
non potendo altrimenti conqnistare una
SCHNITZLER
bellissima e intelligentissima studentessa, si
vale di certe straordinarie circostanze, per
Viennese fin nel midollo delle ossa, Arthur
sostituir, al giovine amante di lei in un
Schnitzler, cra noto, fino à pöcht ammi fa,
convegno notturno. Umano, nel suo tor¬
lia, soltanto per certe novellette dia¬
mento di seduttore respinto, nella sua rab¬
gate, tradotte con gusto, e commentate
bia d’ impotenza, nella sua angoscia di
ven intelligenza, dal nostro compianto Ce¬
amante, che, riconosciuto all’alba dopo
Levi.
quella notte d’amore ottenuta con atroce
I realtà, erano state appunto quelle
inganno, provoca nella fanciulla un visi¬
novelle, raccolte in Anatol, Märchen e
bile orrore, fisico, piü che morale; infine,
Liebelei, nell'ultimo decennio del secolo
nel suo &crescendo) di esaltazione e di¬
scorso, a dare la prima fama al giovine
sperazione.
ficdico della capitale austriaca, e a fargli“
Anche La signorina Elsa, come II vitorno
subito attribuire quella caratteristica di
ai Casanova, é una lunga novella: solo che,
aletizia sentimentale), che essendo propria,
qui, con procedimento analogo a quello
per comune consenso, della vita mondana
già adoperato con tanto successo, dallo
viennese, dell’operetta viennese, dei valzer
IL MARZOCCO
pietosissima Elsa, che meriterebbe soltanto
amore e gioia, essendo nata soltanto per
questo, e non ricercando che questo, sebbene
quasi inconsapevolmente, e tra gli errori,
le illusioni e le degenerazioni, della nuova
temperie morale e sociale.
Due creature, insomma, che rivelano
T'anima stessa dello scrittore, ormai ses¬
santenne e assaporante l'amara foglia della
vecchiaia, ormai consapevole di tante bel¬
lellezze sciupate, di tante innocenze tradite.
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Ho chiamato elunghe novellen le due
opere precedenti, non tanto per la mole,
quanto per la semplicità dei casi, per la
rapidità degli avvenimenti, svolgentesi nello
spazio di poche ore esoprattutto per l’evi¬
dente intenzione, da parte dello scrittore, di
dipingere due ritratti, con tutte le loro
sfumature esteriori ed interiori, anziché nar¬
rarci dei fatti, per se stessi interessanti.
Un gritratto, é anche Teresa; ma, cosi
brulicante d’aneddoti e particolari, cosi di¬
steso nel tempo e nello spazio, cosi ricco
di sfondi e di ambienti, cangianti quasi
ad ogni capitoletto, cosi popolato di per¬
sonaggi secondari, utili a fare quasi da co¬
ro, che non si pud negargli l' importanza e
il valore d’un vero e proprio romanzo.
Romanzo, tuttavia, e biogräficon, o, come
l’autore stesso lo definisce nel sottotitolo,
Ccronaca d’una vita di donnav, la cui unità
é determinata dalla protagonista, in quanto
nessun avvenimento é narrato, che non la
riguardi direttamente, nessun personaggio
e introdotto, che non abbia qualche rapporto
con lei. E perô, per adoperare la vecchia no¬
menclatura, che allo Schnitzler conviene be¬
nischie, Pomanzs Soeinie#razise, Ha Tal¬
tro, a documentare le condizioni economi¬
che, morali e intellettuali della classe
borghese austriaca, particolarmente vien¬
nese, negli ultimi tempi.
Come si vede, il téma e il metodo sono
tutt'altro che originali: basta ricordare
Germinie Lacerteur dei Goncourt, o Une vie
di Maupassant, per convincersi che Schnitz¬
ler vecchio é ancöra, e piu che mai, fedele
alla scuola naturalista francese, se anche,
da quel buon medico, oltre che da quel
buon scrittore, ch’egli é, abbia accolte,
senza per altro esagerare, certe conquiste
psicanalitiche. Originale é tuttavia la crea¬
zione di Teresa: fanciulla di buona famiglia,
nata per essere una brava moglie e un'ot¬
tima madre, dotata d’un cuore affettuoso e
generoso, e tuttavia trascinata dalle circo¬
stanze e dall’egoismo maschile a cadere
sempre piu in basso, finché, proprio quando
potrebbe redimersi, e conquistare l’equili¬
brioe la pace con un uomo, non piü gio¬
vine, ma intelligente ed onesto, é quasi
strangolata dal figlio, che, nato male, peg¬
gio educato, divenuto precocissimo manu¬
tengolo e ladro, l’aveva tormentata e per¬
seguitata con continue minacce ed estor¬
sioni. Specialmente originale mi sembra quel
rimorso, da cui Teresa é dominata, nei ri¬