il non breve atto e lo fece arrivaro alla fine,
— Teatro Torinese — Ricordiamo che
il ehe non sarehbe forse accaduto se l’attore
8
va in scena questt. sera la rivista di sogget¬
ice¬
non fosse state... Piperno.
to torinese: 4 La Turineide „.
am¬
Poiche questo g Monsignore in vacanza ).
Si tratta di unn bizzarria comico-musicale,
ien!“
che occupa le sue ferie a risalire ai tempi
opra
seritta d. Amileare Solferini e Giovanni Ga¬
della sua gioventü, ed a ricevere — sia pure
da
staldi. 6 musicata dal maestro Alberto Consi¬
nella piü corretta delle forme — una signora
#7e
glio, per la Compagnia dialettale piemontese
[matura, che prima di essere tale fu amata
che agisce u questo teatro.
da lui quando egli era militare, e che appun¬
Solferini e Gastaldi (Tito Livido) sono due
Ito per lei, non credendosi amato da lei, la¬
ben noti e valorosi cultori del nostro verna
sció la sciabola per il bastone.., pastorale;
colo, o Alberto Consiglio é un giovane stu¬
questo 7 Monsignore in vacanza s, anche se 0
dioso e promettente compositore.
un discreto motivo drammatico, 6 troppo let¬
10
E insieme con l’intento di far cosa Sovra¬
terario, troppo prolisso e non pud divertire.
tutto divertente, hanno dato mano a questa
Non neghiamo che l’atto contenga delle fi¬
euriosa rivista, ehe va in scenn — ripetiamo
n10r
nezze e dei tratti buoni; non neghiamo che si
questa serd, ed alla quale facciamo i nostri
pato¬
possa leggerlo con vivo interesse; ma non
vivi anguri.
nero¬
possiamo riconosgergli quelle qualità che fan¬
no 11 successo tentrale.
da
Gnesto fu anche il parere de.l’uditorio, che
Linauguraz. dell Esposizione di Belle Arti
lizio.
decreto la enduta di & Monsignores, malgra¬
al Circolo degli Artisti.
erina
do la valentia di Ugo Piperno, della Barach
ra di
e dlella Piperno, che recithrono l'atto di Cla¬
leri, alle ore 15, con l’intervento della
AR
Principessa Lactitia, ricevuta dal cav, avvo¬
io.
cato G. Lavini, presidente, dall’avv. Arba¬
EE ULTIIEE MASCHERE.
abei0
rello, segretario, e dal pittore Carutti, consi¬
Questo é un dramma di Arturo Schmitzler.
gliere, fu inangurata la consueta Esposizie¬
autore di un & Intermezzo, che su queste
ne promossa dalla Società d’incoraggiamento
stesse scene non ebbe fortuna tempo addietro.
1·8
delle belle arti al Circolo degli artisti.
La fortuna non fu piu propizia al dramma
dela
E la festa quasi famigliare, ma resa pin
di ieri sera, che si svolge nel fetro ambiente
animata del consucto dalla ricorrenza del
di un ospedale.
sta.
cinquantenar della fondaziono della Societh.
II protagonista 6 Rademacher, un giorna¬
isera
si svolse fra notevole affluenza di soci e di
lista ridlottosi a morire all’ospedale, forse per
asare
invitati, fra cui notammo il comm. Davide
onesta, forse per non aver saputo essere ab¬
ia di
Calandra, presidente dei Cireolo; il profes¬
bastanza furbo, fors’anche per predostinazio¬
ceva
zore Piero Giacosa, presidente dell Accade¬
ne. Ma prima di morire egli sente il bisogno
un
di vendicarsi, di sfogarsi finalmente,
Imin Albertina; i1 comm. Barisone, intendente
dico-
di finanza;
Ed ottiene di poter parlare un'ultima volta
prof. Giacomo Grosso; i1 rot¬
tore dell' Università prof. Camerano e molti
col celebre pocta Weigasth, al quale ha tante
10 un
artisti.
cose da rimproverare, da rinfacciare, da far
cadu-sdontare. Al riccoe glorioso pocta che vive
La Mostra fu assai apprezzata, e bene pud
felice, mentre egli mnore cosi miseramente,
definirsi una fra le migliori di questi ultimi
urono prepara una sorpresa che gli farà assaporare
anni, malgrado Tastensione forzata di alenni
tutte le ebbrezze divine della vendetta.
artisti, eni certo fervera in cnore il vivo de¬
10; ma
siderio di inviare un segno visibile del loro
Egli urlerà in faccia al pecta tutte le bas¬
walore, un segno che fosse come #in consen¬
sezze. tutte le vigliaccherie a prezzo delle qua¬
timento ed un angario, e non poterono farlo
zzano li si conquisto fama e quattrini: ma gli avve¬
o per motivi di salute o per trovarsi sopraf¬
lenerà l’esistenza dicendogli che egli, Rade¬
dopo
macher, fu per due anni l’amante della mo¬
fatti da un enmulo di lavori importanti ed
urgenti ad un tempo.
glie di lui.,, In ques o pensiero il moribondo
Cosl notammo l’assenza del conte Corsi.
trova forze ed energie inattese.,. Ma quando
sul
Weigasth gli sta di fronte ogni proposito di
decano fra gli espositori, e fra essi uno dei
vendetta cade ed il colloquio diventa un tri¬
pin assidui (a lui l’augurio di una completa
ste e melanconico saluto supremo.
guarigione), quelle di Marco Calderini, di
nediei
La macchietta di un attore, malato anch’es¬
Vittorio Avondo, di Paolo Gaidano, di Leo¬
so, posto à flanco del giornalista, mette qual¬
nardo Bistolfi, di Davide Calandra, di Pie¬
che Ince, non lieta peró né vivida, nel gri¬
tro Canonica, di Luigi Belli, del Rubino, del
quello
giore del quadro che all’uditorio di ieri gera
Reduzzi e d’altri e d’altri ancora, specialmen¬
6ert6
non piacque troppo, fors’anche porché il con¬
#te fra gli scultori.
cetto fendamentale parve alquanto involuto e
Figura invece ancora il povero Delleani (o
nebbioso, e perché lascia come un senso di
timo
rivive nel rapido e forte ritratto dipinto in
peso sul cnorc.
I pen¬
due ore da Giacomo Grosso) con due di que¬
Ruggero Ruggeri ed E. Ferrero eseguireno
Panni
gli studi pieni di sole e di vigore, che egli
con molta cura le parti loro affidate, ma i
cad¬
— si pud dire — improvvisava; e questa po¬
dramma é caduto.
el ku¬
stuma apparizione sembra rendere pin amara
CENA D’ADDIO.
listra,
la dipartita del grande pacsista.
Giacomo Grosso espone inoltre due ricordi
Anche quest’altro atto, che — Pio sia lo¬
la fab¬
di Venezia, superbo l'’uno di vecchi warmi
dato! — 6 comico, porta la firma di A.
dove
fiammeggianti al sole, l'altro in una gamma
Schnitzler, e quella del signor C. Lovi per la
gindi¬
vaporosae tenue, ricca di finezze e di tra¬
traduzione.
Iptien-
sparenze deliziose. Alla sua volta Vittorio
E veramente si sentiva la necessità di un
Cavalleri, pin ancora cho del suo schiz¬
po’ di respiro e di sollievo, dopo la tetrag¬
zione.
z0, ove il vigore consueto 6 contrasta¬
gine incombente dei due lavori precedenti.
to dalla scelta di un motivo abbastanza di¬
#ite in
Fors'anche per questo a & Cena d’addio, sor¬
scutibile, deve essere lieto di avere nel Lupo
riso lietamento la fortuna.
oti la¬
giä suo allievo — und dei migliori espo¬
L’azione che seintilla nel piccolo atto si
el suo
sitori, tanta prontezza e sicurezza di visione
dice in quattro parole
a, ru¬
sono nelle sue due tele di cavalli al guado.
Annetta ed Anatolio, due amanti, si sono
22 in
1
i bei nomi si seguono attraverso la bei¬
giurato che il giorno che si sentiranno stan¬
lezza dei lavori. II Giani ha una squisita li¬
chi l'uno dell'altro, se lo diranno, prima che
impre¬
gurina di signora; il Pollonera uno studio as¬
sia troppo tardi, e si lascieranno da buoni
rnolo,
sai fine di paese; i1 Tavernier mma visione
ato di
montanina di beil'effetto; il Follini aleuni stu¬
Anatolio ha invitata Annetta a cena per
vi ru¬
di vivaci; il Bernardi due ritratti d’una gran¬
dirglielo. Egli ama un'altra, ed é tempo di
tri og¬
de spontaneità o vivezza; i! Ceragioli due a¬
lasciarsi. Per esser pin sicuro di sé volle che
ristocratiei bustini in bronzo ed alenni dise¬
la cena fosse presenziata anche dal suo amico
arriera
Massimo, che in ogni caso farà da cusci-Igni, che fanno pensare all'Hiellen, tanta
uni 21,
TIa caratteristica eleganza; e pol, via vid. cc¬
tte ven¬
netto.
coil Piumati ed il Ferrandi, il Bussoline. il
le gli
Senonché la confessione di Anntolio d pro¬
4.
Maggi.jil Bedeschi con un interessantiss mo
venuta da quella di Amnetta, venuta — dice
in Gio¬
gconcdhso2 di composizione storica; il Fer¬
lei — per dire addio alle ostriche, allo
ro. il Baronio, il Bozzalla, il Berrino, il Con¬
Chably s ed allo echampagne, perché
litigio
terno, fl'Arbarello, I'Alloatti, i! Morelli. 1'A.
olla ama un povero diavolo che c.,, 1I suo
pa¬
Biscarra, il Pozzi, l’Omegna, il Fu¬
lice.
destino.
1a con¬
magafli.
Le smanie di Anatolio di Üiberarsi dell’a¬
del si¬
Mg a che pro continuare l’arida enumernzio¬
mante svaniscono per incanto. In sostanza
mpagno
Pen
— PH I
1
SSR
rarsi in me un gran mutamento.,, Mi sono Ve-Pfeino alla strada, che dalla Muette vani laghi.
era un'ora od un'ora e mezzo di notte a un di¬
(nute sull’avvenire idee, che non avevo mai
presso e mi preparavo a fumare una signretta
avute, e mi pento adesso di non essere stato un
opernia pin Tgslare. di Trovarmi senlza nessanfbrimn di dormire, quando ad un tratto ode mins.
Inogo Tinauguraziona del Cengresso musica¬
Ie didattico.
Il salone era gremite, tr# #nt si notavnno
antorita e notehllite, # irrese 1 preictto
comm. Panizserd, 1 eav. Galvagnini, dele¬
gato dal ministro della pubblicn istruzione, e
Runierosi maestri compositori.
Parlarono il prof. Gallignani, direttore del
Conservaterie. dopo di lui parlarono i1
prefetto, il sindaco ed altri.
Tarlarono ancora il env. Salvagnini in
rappresentanza del ministro Rava; 1 maestri
Falchie Zulli, 11 s#cretario lesse quindi le
sdesioni numerosissime venute da ogni par¬
te d’ Europa, e finalmente il signor Berthier,
rappresentante 11 Comitato francese, disse po¬
che parole di saluto vivamente applandito.
La presidenza viene cost costifnita: presi¬
dente, per acclamazione, Faleln di Romn;
Nicola De Rienzi di Napoli, vice-presidente;
Fano di Parma e Zulli di Palermo, segretari.
La commedin d'un glornalista
egrata il
acchamala & Padova —
nostro corrispendente da P’ADOVA, in data
15 dicembre:
Stasera, al teatro Garlbaldi. la Compagnia
Benini rappresentó & La gran calsn v. com¬
snedin del giornalista voneziano Attilio Schia¬
voni. Lacommedin ebbe esito lusinghiero. Vi
furono numerose chiamate agli artisti ed al¬
Tantore.
11 Siro di confarenze di Guglialmo Ferrero
negli Statl Uniti.
Telegrammi giunti da NEW-ORK recano
che Guglielme Ferrero, depo und Seitimann
di conferenze a. Roston, e dopo und settima¬
na di permanenza a Washington presso i1
presidente Roosevelt e Tambasciatore italiano
Mayor, ove ebbe accoglienze festose, tenne
ieri, 15 corrente, a New-York, una prima
conferenza destande grande entusinsmo.
La colonis italiana a Boston diede ai
coniugi Ferrero un pranzo di 200 coperti. La
signora Perrere-Lonthroso inauguró con una
conferenza i lavori italiani femminili a Bo¬
Ston.
—
Vedi continunzione a pagina 6.
Stahareele s spegnera
nel bacio del Signore 11
IAHVI
Prof. car. Mawaaea GIESEPPE
Dottore in filosefla e lettere
Direttore Senole Municinali di Torino.
Le figlie L1I84 redova PEA e VIVINA, cor
parenti tutti, col euore in ischianto, ne danno
il doloresis-Imo anrumzio e ringraziano antici¬
patamenie le gentili persone che vorranno dare
un ultimo tributo d’alfetto all’estinto nccompa¬
gnandono la salma in sepoltura, giovedl, 17 cor¬
rente, allo ore 9. partendo da via Consolata, 1.
Non si mandaue partecipazioni speciali si
dispensa dalle vieite.
(34253
dicembre 19
Torino, 15
N
SI LIRCRFRR
ch
W
6, rendeva serenamento l’anima a
Jeri, all
Dio, munito dei cenforti religiosi, il
ESeh
Gar. ArusskNens Chsio
Tanni 61.
La moglie Liberata Camandena, il figlic
Alfouse, le flalle Ritae Len, il fratello Mag¬
giore cur. Fransesc con ln moglie Carolina
Cesans, le flalie dinseppinn o Maria. i cognati
ecognate e parenti tutti, profondamente afflitti,
no danno il triste annunzio.
Non si mandane partecipazioni.
1 inverali acranno Inore in Piossasco giovedl,
17 corrente, alle als J.
(34252
S
G A h
Per trgeporti funehri, anniversari
gund gewrg arttern 5s M —
w#h
Tae CIStiatiOft — Tia Pietre Mies, u 2.
semunsemmrihner Pihm mnnmanrnr N Wir LarbcmnAnE
I siguer De Gévriel si sentl anch’egli inva¬
dere dail’entusiasmegenerale, passando dall’e¬
stremn dilli#enza ud uun grande fiducia, e, poiche
s’ers mestrato gesei inginsto verse Major al
— Teatro Torinese — Ricordiamo che
il ehe non sarehbe forse accaduto se l’attore
8
va in scena questt. sera la rivista di sogget¬
ice¬
non fosse state... Piperno.
to torinese: 4 La Turineide „.
am¬
Poiche questo g Monsignore in vacanza ).
Si tratta di unn bizzarria comico-musicale,
ien!“
che occupa le sue ferie a risalire ai tempi
opra
seritta d. Amileare Solferini e Giovanni Ga¬
della sua gioventü, ed a ricevere — sia pure
da
staldi. 6 musicata dal maestro Alberto Consi¬
nella piü corretta delle forme — una signora
#7e
glio, per la Compagnia dialettale piemontese
[matura, che prima di essere tale fu amata
che agisce u questo teatro.
da lui quando egli era militare, e che appun¬
Solferini e Gastaldi (Tito Livido) sono due
Ito per lei, non credendosi amato da lei, la¬
ben noti e valorosi cultori del nostro verna
sció la sciabola per il bastone.., pastorale;
colo, o Alberto Consiglio é un giovane stu¬
questo 7 Monsignore in vacanza s, anche se 0
dioso e promettente compositore.
un discreto motivo drammatico, 6 troppo let¬
10
E insieme con l’intento di far cosa Sovra¬
terario, troppo prolisso e non pud divertire.
tutto divertente, hanno dato mano a questa
Non neghiamo che l’atto contenga delle fi¬
euriosa rivista, ehe va in scenn — ripetiamo
n10r
nezze e dei tratti buoni; non neghiamo che si
questa serd, ed alla quale facciamo i nostri
pato¬
possa leggerlo con vivo interesse; ma non
vivi anguri.
nero¬
possiamo riconosgergli quelle qualità che fan¬
no 11 successo tentrale.
da
Gnesto fu anche il parere de.l’uditorio, che
Linauguraz. dell Esposizione di Belle Arti
lizio.
decreto la enduta di & Monsignores, malgra¬
al Circolo degli Artisti.
erina
do la valentia di Ugo Piperno, della Barach
ra di
e dlella Piperno, che recithrono l'atto di Cla¬
leri, alle ore 15, con l’intervento della
AR
Principessa Lactitia, ricevuta dal cav, avvo¬
io.
cato G. Lavini, presidente, dall’avv. Arba¬
EE ULTIIEE MASCHERE.
abei0
rello, segretario, e dal pittore Carutti, consi¬
Questo é un dramma di Arturo Schmitzler.
gliere, fu inangurata la consueta Esposizie¬
autore di un & Intermezzo, che su queste
ne promossa dalla Società d’incoraggiamento
stesse scene non ebbe fortuna tempo addietro.
1·8
delle belle arti al Circolo degli artisti.
La fortuna non fu piu propizia al dramma
dela
E la festa quasi famigliare, ma resa pin
di ieri sera, che si svolge nel fetro ambiente
animata del consucto dalla ricorrenza del
di un ospedale.
sta.
cinquantenar della fondaziono della Societh.
II protagonista 6 Rademacher, un giorna¬
isera
si svolse fra notevole affluenza di soci e di
lista ridlottosi a morire all’ospedale, forse per
asare
invitati, fra cui notammo il comm. Davide
onesta, forse per non aver saputo essere ab¬
ia di
Calandra, presidente dei Cireolo; il profes¬
bastanza furbo, fors’anche per predostinazio¬
ceva
zore Piero Giacosa, presidente dell Accade¬
ne. Ma prima di morire egli sente il bisogno
un
di vendicarsi, di sfogarsi finalmente,
Imin Albertina; i1 comm. Barisone, intendente
dico-
di finanza;
Ed ottiene di poter parlare un'ultima volta
prof. Giacomo Grosso; i1 rot¬
tore dell' Università prof. Camerano e molti
col celebre pocta Weigasth, al quale ha tante
10 un
artisti.
cose da rimproverare, da rinfacciare, da far
cadu-sdontare. Al riccoe glorioso pocta che vive
La Mostra fu assai apprezzata, e bene pud
felice, mentre egli mnore cosi miseramente,
definirsi una fra le migliori di questi ultimi
urono prepara una sorpresa che gli farà assaporare
anni, malgrado Tastensione forzata di alenni
tutte le ebbrezze divine della vendetta.
artisti, eni certo fervera in cnore il vivo de¬
10; ma
siderio di inviare un segno visibile del loro
Egli urlerà in faccia al pecta tutte le bas¬
walore, un segno che fosse come #in consen¬
sezze. tutte le vigliaccherie a prezzo delle qua¬
timento ed un angario, e non poterono farlo
zzano li si conquisto fama e quattrini: ma gli avve¬
o per motivi di salute o per trovarsi sopraf¬
lenerà l’esistenza dicendogli che egli, Rade¬
dopo
macher, fu per due anni l’amante della mo¬
fatti da un enmulo di lavori importanti ed
urgenti ad un tempo.
glie di lui.,, In ques o pensiero il moribondo
Cosl notammo l’assenza del conte Corsi.
trova forze ed energie inattese.,. Ma quando
sul
Weigasth gli sta di fronte ogni proposito di
decano fra gli espositori, e fra essi uno dei
vendetta cade ed il colloquio diventa un tri¬
pin assidui (a lui l’augurio di una completa
ste e melanconico saluto supremo.
guarigione), quelle di Marco Calderini, di
nediei
La macchietta di un attore, malato anch’es¬
Vittorio Avondo, di Paolo Gaidano, di Leo¬
so, posto à flanco del giornalista, mette qual¬
nardo Bistolfi, di Davide Calandra, di Pie¬
che Ince, non lieta peró né vivida, nel gri¬
tro Canonica, di Luigi Belli, del Rubino, del
quello
giore del quadro che all’uditorio di ieri gera
Reduzzi e d’altri e d’altri ancora, specialmen¬
6ert6
non piacque troppo, fors’anche porché il con¬
#te fra gli scultori.
cetto fendamentale parve alquanto involuto e
Figura invece ancora il povero Delleani (o
nebbioso, e perché lascia come un senso di
timo
rivive nel rapido e forte ritratto dipinto in
peso sul cnorc.
I pen¬
due ore da Giacomo Grosso) con due di que¬
Ruggero Ruggeri ed E. Ferrero eseguireno
Panni
gli studi pieni di sole e di vigore, che egli
con molta cura le parti loro affidate, ma i
cad¬
— si pud dire — improvvisava; e questa po¬
dramma é caduto.
el ku¬
stuma apparizione sembra rendere pin amara
CENA D’ADDIO.
listra,
la dipartita del grande pacsista.
Giacomo Grosso espone inoltre due ricordi
Anche quest’altro atto, che — Pio sia lo¬
la fab¬
di Venezia, superbo l'’uno di vecchi warmi
dato! — 6 comico, porta la firma di A.
dove
fiammeggianti al sole, l'altro in una gamma
Schnitzler, e quella del signor C. Lovi per la
gindi¬
vaporosae tenue, ricca di finezze e di tra¬
traduzione.
Iptien-
sparenze deliziose. Alla sua volta Vittorio
E veramente si sentiva la necessità di un
Cavalleri, pin ancora cho del suo schiz¬
po’ di respiro e di sollievo, dopo la tetrag¬
zione.
z0, ove il vigore consueto 6 contrasta¬
gine incombente dei due lavori precedenti.
to dalla scelta di un motivo abbastanza di¬
#ite in
Fors'anche per questo a & Cena d’addio, sor¬
scutibile, deve essere lieto di avere nel Lupo
riso lietamento la fortuna.
oti la¬
giä suo allievo — und dei migliori espo¬
L’azione che seintilla nel piccolo atto si
el suo
sitori, tanta prontezza e sicurezza di visione
dice in quattro parole
a, ru¬
sono nelle sue due tele di cavalli al guado.
Annetta ed Anatolio, due amanti, si sono
22 in
1
i bei nomi si seguono attraverso la bei¬
giurato che il giorno che si sentiranno stan¬
lezza dei lavori. II Giani ha una squisita li¬
chi l'uno dell'altro, se lo diranno, prima che
impre¬
gurina di signora; il Pollonera uno studio as¬
sia troppo tardi, e si lascieranno da buoni
rnolo,
sai fine di paese; i1 Tavernier mma visione
ato di
montanina di beil'effetto; il Follini aleuni stu¬
Anatolio ha invitata Annetta a cena per
vi ru¬
di vivaci; il Bernardi due ritratti d’una gran¬
dirglielo. Egli ama un'altra, ed é tempo di
tri og¬
de spontaneità o vivezza; i! Ceragioli due a¬
lasciarsi. Per esser pin sicuro di sé volle che
ristocratiei bustini in bronzo ed alenni dise¬
la cena fosse presenziata anche dal suo amico
arriera
Massimo, che in ogni caso farà da cusci-Igni, che fanno pensare all'Hiellen, tanta
uni 21,
TIa caratteristica eleganza; e pol, via vid. cc¬
tte ven¬
netto.
coil Piumati ed il Ferrandi, il Bussoline. il
le gli
Senonché la confessione di Anntolio d pro¬
4.
Maggi.jil Bedeschi con un interessantiss mo
venuta da quella di Amnetta, venuta — dice
in Gio¬
gconcdhso2 di composizione storica; il Fer¬
lei — per dire addio alle ostriche, allo
ro. il Baronio, il Bozzalla, il Berrino, il Con¬
Chably s ed allo echampagne, perché
litigio
terno, fl'Arbarello, I'Alloatti, i! Morelli. 1'A.
olla ama un povero diavolo che c.,, 1I suo
pa¬
Biscarra, il Pozzi, l’Omegna, il Fu¬
lice.
destino.
1a con¬
magafli.
Le smanie di Anatolio di Üiberarsi dell’a¬
del si¬
Mg a che pro continuare l’arida enumernzio¬
mante svaniscono per incanto. In sostanza
mpagno
Pen
— PH I
1
SSR
rarsi in me un gran mutamento.,, Mi sono Ve-Pfeino alla strada, che dalla Muette vani laghi.
era un'ora od un'ora e mezzo di notte a un di¬
(nute sull’avvenire idee, che non avevo mai
presso e mi preparavo a fumare una signretta
avute, e mi pento adesso di non essere stato un
opernia pin Tgslare. di Trovarmi senlza nessanfbrimn di dormire, quando ad un tratto ode mins.
Inogo Tinauguraziona del Cengresso musica¬
Ie didattico.
Il salone era gremite, tr# #nt si notavnno
antorita e notehllite, # irrese 1 preictto
comm. Panizserd, 1 eav. Galvagnini, dele¬
gato dal ministro della pubblicn istruzione, e
Runierosi maestri compositori.
Parlarono il prof. Gallignani, direttore del
Conservaterie. dopo di lui parlarono i1
prefetto, il sindaco ed altri.
Tarlarono ancora il env. Salvagnini in
rappresentanza del ministro Rava; 1 maestri
Falchie Zulli, 11 s#cretario lesse quindi le
sdesioni numerosissime venute da ogni par¬
te d’ Europa, e finalmente il signor Berthier,
rappresentante 11 Comitato francese, disse po¬
che parole di saluto vivamente applandito.
La presidenza viene cost costifnita: presi¬
dente, per acclamazione, Faleln di Romn;
Nicola De Rienzi di Napoli, vice-presidente;
Fano di Parma e Zulli di Palermo, segretari.
La commedin d'un glornalista
egrata il
acchamala & Padova —
nostro corrispendente da P’ADOVA, in data
15 dicembre:
Stasera, al teatro Garlbaldi. la Compagnia
Benini rappresentó & La gran calsn v. com¬
snedin del giornalista voneziano Attilio Schia¬
voni. Lacommedin ebbe esito lusinghiero. Vi
furono numerose chiamate agli artisti ed al¬
Tantore.
11 Siro di confarenze di Guglialmo Ferrero
negli Statl Uniti.
Telegrammi giunti da NEW-ORK recano
che Guglielme Ferrero, depo und Seitimann
di conferenze a. Roston, e dopo und settima¬
na di permanenza a Washington presso i1
presidente Roosevelt e Tambasciatore italiano
Mayor, ove ebbe accoglienze festose, tenne
ieri, 15 corrente, a New-York, una prima
conferenza destande grande entusinsmo.
La colonis italiana a Boston diede ai
coniugi Ferrero un pranzo di 200 coperti. La
signora Perrere-Lonthroso inauguró con una
conferenza i lavori italiani femminili a Bo¬
Ston.
—
Vedi continunzione a pagina 6.
Stahareele s spegnera
nel bacio del Signore 11
IAHVI
Prof. car. Mawaaea GIESEPPE
Dottore in filosefla e lettere
Direttore Senole Municinali di Torino.
Le figlie L1I84 redova PEA e VIVINA, cor
parenti tutti, col euore in ischianto, ne danno
il doloresis-Imo anrumzio e ringraziano antici¬
patamenie le gentili persone che vorranno dare
un ultimo tributo d’alfetto all’estinto nccompa¬
gnandono la salma in sepoltura, giovedl, 17 cor¬
rente, allo ore 9. partendo da via Consolata, 1.
Non si mandaue partecipazioni speciali si
dispensa dalle vieite.
(34253
dicembre 19
Torino, 15
N
SI LIRCRFRR
ch
W
6, rendeva serenamento l’anima a
Jeri, all
Dio, munito dei cenforti religiosi, il
ESeh
Gar. ArusskNens Chsio
Tanni 61.
La moglie Liberata Camandena, il figlic
Alfouse, le flalle Ritae Len, il fratello Mag¬
giore cur. Fransesc con ln moglie Carolina
Cesans, le flalie dinseppinn o Maria. i cognati
ecognate e parenti tutti, profondamente afflitti,
no danno il triste annunzio.
Non si mandane partecipazioni.
1 inverali acranno Inore in Piossasco giovedl,
17 corrente, alle als J.
(34252
S
G A h
Per trgeporti funehri, anniversari
gund gewrg arttern 5s M —
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Tae CIStiatiOft — Tia Pietre Mies, u 2.
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s’ers mestrato gesei inginsto verse Major al