I, Erzählende Schriften 31, Fräulein Else, Seite 112

31. Fraeulein Else

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gus Süisse et international de la Presse 5
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#trait du Journal:
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stresse:
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Ea1 1926
21
La Signorma Eisa
Chi 6! E' und creatura fragile e
forte, estrosa e meditabonda, frivola
e seria. E' una creatura adorabile
colta nella realtä e trasportata di
valo nel regno della fantasia, II suo
Jedore profondo sconfina nell’invero¬
simile, come avviene sempre nella
poesia vera. E una volta conosciuta,
non si dimentica piu: la sua imma¬
gine restg conficcata nel mezzo della
nostra Feinoria con tutto quel che di
carnaf & in lei, con tutto quel che di
aerec sruma i contorn del suo bel
Jissimo corpo. Nell’anin“, sua il ro¬
mantico e l’antiremantico s’incontra
no una volta tanto suscitando spriz¬
zanti faville. Non credo che ella vo¬
glia essere una figurazione della fan¬
ciulla moderna: in lei un passatisme
rancido, ma sublime, é sempre in lot¬
ta col futile e vano dell’esistenza
Ella si sente inutile: troppo etroppo
poco. E allorché le si presenta una
ragione d eroica s di vivere, l'anima
sua, a #to modo, si esalta. Senonché
tutto l'antiromantico, il borghese, il
gpiatto s, il vile della realta viene
a soffocare subito quella nobile esal¬
tazione che diventa a un tratto di¬
sperazione.
Nessun artista degno di questo no¬
me puó pensare sul serio a riassume¬
re tutti 1 caratteri di un’epoca in una
sola opera, anzi in un solo personag¬
gio. Elsa non é dunque la a fan¬
ciulla moderna v: & qualcosa di piü
e, grazie a Dio, di meglio: 6 una
fanciulla moderna. Su centomila ra
gazze d’oggigiorno, messe nelle me¬
ésime condizioni, non so quante agi¬
rebbero come Elsa: probabilmente
nessuna. Ma Elsa non cessa per que¬
sto d’ossere una fanciulla moderna.
Vec¬
Nella sua vicenda romantica —
chia e nella conclusione certo Jalsa
ella agisce in un modo assoluta¬
mente diverso da quello che di pri¬
m’acchito si potrebbe attribuire ad
una ragazza del donoguerra,
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ché non le si presenta, unico scampo,
il pensiero della morte. Quando tut¬
o sarà compiuto, la morte.
Ella andrà, si, nuda all’appunta¬
nento, ma non a lui solo ella si mo¬
strerà: dinanzi a tutta la sala affol
lata lascerà cadere il nero mantelle
che la ricopre e cosi, fra scrosci di
isate, cadra riversa sul pavimento.
Ora, ecco, la sollevano, la mettono
su una barella e la portano in came
ra. Com'é leggera! Le sembra di vo¬
are. Volo! Volo! Ella pensa. Ma
tra poco volerd anche meglio, tra
poco, quando avrö bevuto il sonnife¬
ro eterno che ho preparato. Intorno
a lei, vivo, non c’é che l’egoismo del¬
a zia, piü seccata che addolorata di
uanto é avvenuto, non c’è che il ci¬
nismo di Cissy, l’amante di Paolo
non vi èche la debolezza di questi
he forse le vuol bene, ma troppe
poco. In un momento che tutta que¬
sta gente é piü distratta e lontana,
lla afferra il bicchiere e beve. Ma
ora che si sente morir davvero non
vorrebbe piü. — Salvami, Paolo, sal¬
vami! — Ma le sue labbra restano
mmobili. — Elsa! Elsa! Elsa!
Ella sente che qualcuno la chiama di
ontano, sempre piü di lontano.
Elsa! Elsa! — Volo., sogno. Dor¬
mo. so. so. dor
Se c’é un romanzo al mondo che

W
LA STAMPA - 25 Febb
non si pud raccontare é proprio que¬
me sono vile! v. 4 Sono una se
sto di Arthur Schnitzler. Perchè
e: sono una viziosa n grida
nello scriverlo egli ha adottato una
iprese. Questa creatura ferita
orma, io credo, novissima. Questo
sua purità piü profonda s’imm
di Elsa che parla sempre in prima
di dire a Dorsdáy: “ lo sono
persona non é un diario. E' una spe
piccola canaglia v. Ed ella è per
cie di introspezione, che perö non as
mente sincera. Ma nello stesso
sume mai il modo noioso dell’analis
po si sente d altera, non alte
scientifica. E' come se Elsa pensasse,
altera v. Altera di chef Alter
naturalmente, ad alta voce. Quest
tutto quel che di fresco di virg
trovata s sarebbe tuttavia men che
'é sotto a cotesta continua ne
nulla se non vi corrispondesse una
ne di se stessa. Essa é un sio
adeguata rappresentazione della vita
boccia con tutti i suoi petali se
nteriore di Elsa. E questa rappre¬
che aspetta invano un raggio di
entazione é perfetta.
per schiudersi. E arriva invece
Elsa, nelle poche ore che vive di¬
profondità della vita un gel
nanzi a noi, di svela tutto il suo tor¬
morte.
mento, ma non senza che tra ombre
L’arte di Arthur Schnitzler
e luci essa non ci appaia come qual¬
ha mai raggiunto, nemmeno
cosa di straordinariamente misterio¬
stupendo e Anatol# altezze pa
oe insieme di crudelmente reale. II
ueste. Indubbiamente la Sion
fascino di questa creatura é cosi sot¬
EIsa é con due otre cose di Th
tile che, come ho detto in principio,
Mann uno dei capilavori della o
ina volta conosciuta non si pud piü
na letteratura tedesca. La ban
limentäcare. a Lo vorrei maritarm:
ell’argomento é stata trasforma
n America, ma non con un america
un uomo di genio in una altis
n0 — dice —; o meglio, 10 sposo un
cosa. E una volta di piü é dimo
americanoe ci stabiliamo in Euro¬
o che l’argomento & men che
a . Non voglio figli ce subito do
n un’opera di fantasia, e che
po: 4 avrö figli v. Esita a chiedere
ginalità s’ha da cercare nei mezz
trentamila fiorini a Dorsday, ma un
quali un artista s'è valso per e
minuto dopo si pente di non averne
mere quella che ée sarà sempre
chiesti cinquautamila: & Potrei ave
ica materia dell’arte: la vita.
ecosi delle camicie nuove. Ah, co¬
Guido Cantir