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19. Der Ruf des Lebens
22
171
RIVISTA DI ROMA
E col suo umorismo, di cui ha conservata
cise. Dapprima non é che una impressione con¬
tutta la verve, anche dopo la tremenda di¬
fusa, pol, man mano, poiche la fantasia vi insi¬
sgrazia toccatagli: 6 Da poco che mi si sono
ste, 1 suoni vanno assumendo, dirò cosi, un ca¬
chiusi gli occhi — ha soggiunto — mi si é
rattere, ed 10, allora, odo nettamente sillabare
aperto il.., canale della fortuna! #.
una frase che in quel dato momento risponde
con esattezza al pensiero dominante nei mio
cervello. Una volta, trovandomi, sull’imbrunife,
GrusEPPE PEraal.
in un cimitero di campagna, dovetti fuggire
precipitosamente. Una campanella lontana pre¬
TTRRRRRRRRR ARAFA AR
se a suonare in un certo ritmo, nel quale mi
sembrava di sentir chiaramente specificate que¬
ste parole: in hora mortis tudel in hora mortis
Nel Teatno straniero
tuge! Sciocchezze, lo so. D’accordo. Ma ai nervi
non si comanda.
E voi —- mi direte — amate le campane?
La voce della vita (Der Ruf des Lebens) di Ak¬
Si. Mi piacciono anche se 1 loro tristi rin¬
THUR SCHNITZLER.
tocchi chiamano alla mia mente un pensiero
di mestizia. Non occorre, del resto, aver letto
Mentre nelle città italiane vibra ancora il #1/
le sublimi pagine che, nel Gemo del Cristiane¬
tumulto per il superbo e cinico egoismo di Cor¬
stmo, Chateaubriand ha dedicato alle campane,
rado Brando, che parve audacia, che parve pro¬
né quelle di Victor Hugo in Wotre dame de
vocazione; mentre il diritto alla vita si afferma¬
Paris, né il carme d’Ippolito Pindemonte al
va con un gesto omicida e Italia inorridiva con
Campanile di San Marco, per comprendere la
uno di quegli improvvisi impeti di moralità pro¬
poesia tanto soave delle campane. Basta — dice
pri alle società corrotte; nel nord, nel paese
1o Scarlatti nel suo studio sulle zscrizioni delie
delle bonnes sentimentali e dei non ti scordar di
campane — basta aver sentito una sola volta
ze, un altro scrittore, afferma per la bocca d’un
in campagna le piecole campane di una chiesa
medico e per il gesto, pure omicida, d’una fan¬
parrocchiale, quando all’alba levano al cielo i1
ciulla, questo diritto di vivere. E la comedia &
loro suono insieme al canto dell'allodola, o
placiuta e nessun tumulto si é acceso intorno ad
quando piangono il giorno che muore.
Arturo Schnitzler, il capo-scuola, T’artista squi¬
Equi poi non mi direte: gsono sciocchezze #
sito, l’ingegno piu eletto di Vienna. Non aveva,
perché io non potrei rispondervi: d’accor¬
la fanciulla, sogni alti di gloria da realizzare,
do! v. Ah, no! chi non sente la poesia delle
né terre ignote da conquistare, né un vile
cose — di certe cose almeno — ha l’anima di
branco di parolai con cui combattere per affer¬
un usuraio, d’un causidico da strapazzo, d’un
mare P’azione; ma voleva vivere, vivere, vivere;
esattore delle imposte, che sono per me l'ul¬
l’ostacolo era un padre malato, burbero, tiran¬
tima espressione dell’umana volgarità, Eppure
no; ebbene quando questa realizzazione di vita
non vi ha gente sulla quale, da un anno al¬
le si offre sotto la forma di aleune ore d’amore,
T’altro, piova tanta copia di accidenti come sui
ella infrange l’ostacolo, ella vuota nella coppa
poveri campanai! Ma a mezzogiorno del sabato
dell’infermo quella boccetta dove c’é il sonno
santo non c’é avversario il pru accanito delle
per cento notti.
campane, che, al sentirne tutto ad un tratto i
Condotta & con rara perizia d’arte questa co¬
giulivi squilli trionfanti, non provi un po’ di
media, da un nomo che é, oltre tutto il resto,
emozione. Chiunque mi dicesse di no,.. non gli
perfetto comediografo. Qui ogni personaggio
crederei. Molte abitudini che hanno fatto il loro
parla un linguaggio proprio al suo state, al
tempo, molti pregiudizi vieti ed assurdi si pos¬
suo modo di sentire per cui il dialogo é sem¬
sono sradicare, ma pravatevi a svellere dalla
pre vario e vivace, e ebbi evidenti appaiono i
vostra memoria la solennità della Pasqua, di
personaggi senza che vi sia il bisogn d’un qua¬
questo giorno a cui si collegano i ricordi piu
lunque Amico delle donne che ce li spieghi.
soavi dell'infanzia... Ah, non é possibile!
In una triste casa della vecchia Vienna, vive
Maria col padre infermo. L’egoismo e la ti¬
rannia del vecchio, rendono la sua esistenza
una clausura, atroce clausura perché nessun af¬
fetto lega il padre alla figlia. Egli vuol essere
Ho visto, giorni or sono, il povero Ruggero
curato, egli ha paura di morire. In nessun
Rindi, l’autore dei Fiyl# di nessuno, divenuto
autore moderno, io ho trovato una cosi profonda
cieco, da poco tempo, il quale passa le sue gior¬
e dolorosa e acuta e suggestiva paura deila
nate nel Caffé di Tor de’ Conti dettando un
morte. Gia nel suo romanzo Sterben Arturo
nuovo romanzo per il Messaggero.
Schnitzler ce ne aveva data la profonda psi¬
II Rindi, un bel tipo di boheme, vecchia razza,
cologia: ora qui, nuovamente, il padre di Ma¬
e giunto fino a scrivere un dramma per 25 lire.
ria ce la rivela; paura di eui s’intravvede
Ebbene, adesso avrà pel suo nuovo romanzo un
gia una lontana origine che si svelerà poi nel
foglietto da 500.
superbo racconto che chiude il primo atto:
Non mi canzoni? ho esclamato, 500 lire?
paura che colse il soldato intrepido sul campo
— Sicuro.
19. Der Ruf des Lebens
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RIVISTA DI ROMA
E col suo umorismo, di cui ha conservata
cise. Dapprima non é che una impressione con¬
tutta la verve, anche dopo la tremenda di¬
fusa, pol, man mano, poiche la fantasia vi insi¬
sgrazia toccatagli: 6 Da poco che mi si sono
ste, 1 suoni vanno assumendo, dirò cosi, un ca¬
chiusi gli occhi — ha soggiunto — mi si é
rattere, ed 10, allora, odo nettamente sillabare
aperto il.., canale della fortuna! #.
una frase che in quel dato momento risponde
con esattezza al pensiero dominante nei mio
cervello. Una volta, trovandomi, sull’imbrunife,
GrusEPPE PEraal.
in un cimitero di campagna, dovetti fuggire
precipitosamente. Una campanella lontana pre¬
TTRRRRRRRRR ARAFA AR
se a suonare in un certo ritmo, nel quale mi
sembrava di sentir chiaramente specificate que¬
ste parole: in hora mortis tudel in hora mortis
Nel Teatno straniero
tuge! Sciocchezze, lo so. D’accordo. Ma ai nervi
non si comanda.
E voi —- mi direte — amate le campane?
La voce della vita (Der Ruf des Lebens) di Ak¬
Si. Mi piacciono anche se 1 loro tristi rin¬
THUR SCHNITZLER.
tocchi chiamano alla mia mente un pensiero
di mestizia. Non occorre, del resto, aver letto
Mentre nelle città italiane vibra ancora il #1/
le sublimi pagine che, nel Gemo del Cristiane¬
tumulto per il superbo e cinico egoismo di Cor¬
stmo, Chateaubriand ha dedicato alle campane,
rado Brando, che parve audacia, che parve pro¬
né quelle di Victor Hugo in Wotre dame de
vocazione; mentre il diritto alla vita si afferma¬
Paris, né il carme d’Ippolito Pindemonte al
va con un gesto omicida e Italia inorridiva con
Campanile di San Marco, per comprendere la
uno di quegli improvvisi impeti di moralità pro¬
poesia tanto soave delle campane. Basta — dice
pri alle società corrotte; nel nord, nel paese
1o Scarlatti nel suo studio sulle zscrizioni delie
delle bonnes sentimentali e dei non ti scordar di
campane — basta aver sentito una sola volta
ze, un altro scrittore, afferma per la bocca d’un
in campagna le piecole campane di una chiesa
medico e per il gesto, pure omicida, d’una fan¬
parrocchiale, quando all’alba levano al cielo i1
ciulla, questo diritto di vivere. E la comedia &
loro suono insieme al canto dell'allodola, o
placiuta e nessun tumulto si é acceso intorno ad
quando piangono il giorno che muore.
Arturo Schnitzler, il capo-scuola, T’artista squi¬
Equi poi non mi direte: gsono sciocchezze #
sito, l’ingegno piu eletto di Vienna. Non aveva,
perché io non potrei rispondervi: d’accor¬
la fanciulla, sogni alti di gloria da realizzare,
do! v. Ah, no! chi non sente la poesia delle
né terre ignote da conquistare, né un vile
cose — di certe cose almeno — ha l’anima di
branco di parolai con cui combattere per affer¬
un usuraio, d’un causidico da strapazzo, d’un
mare P’azione; ma voleva vivere, vivere, vivere;
esattore delle imposte, che sono per me l'ul¬
l’ostacolo era un padre malato, burbero, tiran¬
tima espressione dell’umana volgarità, Eppure
no; ebbene quando questa realizzazione di vita
non vi ha gente sulla quale, da un anno al¬
le si offre sotto la forma di aleune ore d’amore,
T’altro, piova tanta copia di accidenti come sui
ella infrange l’ostacolo, ella vuota nella coppa
poveri campanai! Ma a mezzogiorno del sabato
dell’infermo quella boccetta dove c’é il sonno
santo non c’é avversario il pru accanito delle
per cento notti.
campane, che, al sentirne tutto ad un tratto i
Condotta & con rara perizia d’arte questa co¬
giulivi squilli trionfanti, non provi un po’ di
media, da un nomo che é, oltre tutto il resto,
emozione. Chiunque mi dicesse di no,.. non gli
perfetto comediografo. Qui ogni personaggio
crederei. Molte abitudini che hanno fatto il loro
parla un linguaggio proprio al suo state, al
tempo, molti pregiudizi vieti ed assurdi si pos¬
suo modo di sentire per cui il dialogo é sem¬
sono sradicare, ma pravatevi a svellere dalla
pre vario e vivace, e ebbi evidenti appaiono i
vostra memoria la solennità della Pasqua, di
personaggi senza che vi sia il bisogn d’un qua¬
questo giorno a cui si collegano i ricordi piu
lunque Amico delle donne che ce li spieghi.
soavi dell'infanzia... Ah, non é possibile!
In una triste casa della vecchia Vienna, vive
Maria col padre infermo. L’egoismo e la ti¬
rannia del vecchio, rendono la sua esistenza
una clausura, atroce clausura perché nessun af¬
fetto lega il padre alla figlia. Egli vuol essere
Ho visto, giorni or sono, il povero Ruggero
curato, egli ha paura di morire. In nessun
Rindi, l’autore dei Fiyl# di nessuno, divenuto
autore moderno, io ho trovato una cosi profonda
cieco, da poco tempo, il quale passa le sue gior¬
e dolorosa e acuta e suggestiva paura deila
nate nel Caffé di Tor de’ Conti dettando un
morte. Gia nel suo romanzo Sterben Arturo
nuovo romanzo per il Messaggero.
Schnitzler ce ne aveva data la profonda psi¬
II Rindi, un bel tipo di boheme, vecchia razza,
cologia: ora qui, nuovamente, il padre di Ma¬
e giunto fino a scrivere un dramma per 25 lire.
ria ce la rivela; paura di eui s’intravvede
Ebbene, adesso avrà pel suo nuovo romanzo un
gia una lontana origine che si svelerà poi nel
foglietto da 500.
superbo racconto che chiude il primo atto:
Non mi canzoni? ho esclamato, 500 lire?
paura che colse il soldato intrepido sul campo
— Sicuro.