II, Theaterstücke 19, Der Ruf des Lebens. Schauspiel in drei Akten (Vatermörderin), Seite 554

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19. Der Ruf des Lebens
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RIVISTA DI ROMA
sopportate d’udirla parlare cosi. Si, 1o la cono¬
AGd. Lasciö.. E' troppo mite la parola. Essa
sco... La ho offesa. Lei & pura, buona, fedele.
sera data tutta a me. 1o lho presa e poi l’ho
Voglio essere paziente. Non domani, in autunno
respinta. Ma poiché l’avevo fatto per lei, non
appena, ritornero per chiederle se vuole seguir¬
sentivo che fosse male. 1o vorrei, che lei, Maria,
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avesse fatto cento volte peggio, per la gioja di
Mania. Resti e ringrasi il destino di essere
poterglielo perdonare.
venuto oggi che 1o sono disposta a parlare. Do¬
Mania. Perdonare - leia me?.,. E qualunque
mani probabilmente non avrebbe saputo piu
cosa abbia fatto, c’e qualenno al mondo che
nulla di mer o tanto poco quanto 10 stessa sapevo
possa perdonarmi? Non appartengo a nessuno,
umsona fa, e da qui ad un'ora forse mi sarei men¬
a lei tanto poco onanto ad un altro. Solamente,
tita come prima.,. Si, alle mie notti insonni,
oggi quunde Gentrato seppi ch’entrava un estra¬
alle mie miserabili ore di solitudine con quel
1e0.
cattivo vecchio là dentro, all’aria chiusa di que¬
And. Se & cosl, Marin, non mi restu che an¬
sta camera, alla primavera che adesca e spira
darmene.
davanti le mie finestre, al-mio giovane sangue
MakiA. Jo nos in trattengo.
irrequieto avrei dato la colpa di cio che freme
Acc. Stia sana. (eylt esita). Ma forse non &
infuria in me; avrei creduto squilibrio d’un
pin lontano quello sguardo d’addio della scorsa
fisico agitato, cid che é invece la piu profonda
estate da quest’ora, che quest'ora da un armve¬
aspirazione della mia anima; e avrei seguito
derei ehe lei ritiene oggi impossibile. E perché
lei, e l’avrei ingannata, e mi sarei ingannata per
non lé sembri piu lontano di quello che é, le
tutta la vita!
dico ancora unn volta, prima di lasciarla: Qua¬
AGG. Non dica altro. Non ha nessun riguarde
lunque cosa abbia fatto, qualunque cosa abbia
oggi, né per me, ne per lei. Appena quando
sofferto, se me lo confidasse, non mi spavente¬
sarà rientrata in se, dovrà parlare, Vi sono
rebbe. Soltanto il mistero é un abisso oltre 11
verità che dette in un'ora cattiva) tralignano.
quale non passa aleuna voce... Ogni parola ve¬
ManfA. Ese per colpa di ciö, lei dovesse anche
ritiera stabilisce un ponte tm due esseri che,
perire, che me ne importa? Lei non mi é pin
una volta, si sono compresi: qualunque veritä
niente, niente! Oh era molto, sa, per me. 1o ho
- fosse grave come quei delitti che gli uomini
versamente sognato di vivere tranquilla con lei,
ritengono peggiori, infedeltà, prostituzione,
in una casa forestale, sotto gli abeti. Ma da una
omieidio #l# chlami quando vuole, saró pronto.
certa ora, non sognai piu cio. La nel cassetto
Manix. To non la chiamero. Lei deve la¬
giacciono le sue ultime lettere.,, nemmeno a¬
sciarmi senza nessun impegno.
perte. Avrebbe potuto morire non avrei versato
AGG. Lei non me ne impone nessuno, e quelli
una lagrima per lei: - cosi fedele sono 10! E da
che mi prendo sono la mia ultima speranza.
una certa ora, non passo momento in eui non
Makia. Questo, voglio. Che parta anche senza
abbia pensato ad un uomo che non é lei. Nep¬
speranza.
pure un momento, ascolti bene, in eui non abbia
Acd. Taccia, Maria! Taceia. Lo comprendo,
desiderato di essere tra le braccia d’un uomo
vuole adesso giurarmi che mai mi richlamera.
che ho visto una sola volta, col quale ho bal¬
Makia. No, potrei spergiurare. Voglio fare
lato una notte, in una sala luminosa, e per cui
una cosa molto piu semplice. Farle conoscere
pure ero pronta a gettare onore, vita, felicita..
subito la verità, e se d po di eid lei lo deside¬
Cosi pura, sono io, signor aggiunto! e da una
rerà ancora sone pronta a seguirla, oggl stesso.
certa ora, non n’é passata alenna in eui io non
Aco. Maria, se questo é vero, leié mia!
augurassi la morte a quel vecchio là dentro ¬
Mania. Prima, mi ascolti signor aggiunto.
che é mio padre. - Augurato la morte? - nol...
Pare che da quelli abissi oltre eui non passa
nessuna ora passo in eui le mie dita non sentis¬
una parola, salgano peró delle perfide esala¬
sero lo spasimo, la voluttà di stringerlo.., di sof¬
zioni. Perche tutto cid che suppose é vero.
focarlo, per essere libera infine, per poter, infine,
Nulla ha detto di troppo. Infedeltà, prostitu¬
chiudere dietro me questa porta.,, e giü per le
zione, omicidio, si, questi sono i miei peccati.
scale.,, volare attraverso le strade., appartenere
E' contento adesso? E' costruito il ponte? Ec¬
a quegli per eui languono tutti i miei sensi!
comi guß, signor aggiunto.
Condensare in una notte tutta la vita, indif¬
Acd. Perdoni Maria, il dolore m’nveva reso
ferente a ci0 che sarei stata dopo; moglie del
folle. Queste parole sulle sue labbral.. Lei m’ha
signoraggiunto forestale o cortigiana, pronta a
gia punito abbastanza. ripetendole. Mi perdoni,
finire nel Danuhlo, o sulla forcn
ero confuso, il euore mi tremava di mille an¬
AG6. Queste sono visioni - si dissiperanno.
sie. Sulla sua fronte credetti di leggere il ri¬
Ella dimenticherà ed io pure. In lerc“ la bon¬
flesso d’un mondo straniero. Mi perdoni, Maria!
ta, P’imperitura bontä che la tenne lontana dalla
Manta. Non ha bisogno di perdono. E sulla
vealizzazione dei suol desiderl.
mia fronte ha letto bene.
Mania. La bonta! Ha potuto leggere cosi
AGG. Lei vaneggia, le sue guancie ardono..
perfettamente sulla mia fronte, e non sa il resto!
Mania. Ha paura? Mi guardi fisso, solamente
he m'e mancato per tutto cid che desideravgf
lei vede cosi bene.,, forse saprà subito tutto,
soltanto il coraggio Che sono una infedele,
senza che 1o abbia bisoguo di pariare.
una cortigiana, una omleida, come qualunque
Acd. Voglio andarmene Maria. Ritornero
altra, ma per di pin vile, tre volte vile!
domani quando sara pin tranquilla. Non posso