II, Theaterstücke 14, Der Schleier der Beatrice. Schauspiel in fünf Akten (Shawl), Seite 386


r -eeen
overno bulgaro
non vive che per Beatrice, la sedicenne figliuola
sta dal Simich,
d’un vecchio ed ormai mezzo idiota maestro in
essa, perche ri¬
araldica. Per lei s’é sciolto dall’antco legame con
uo appartenere
toiloff dubitava
Teresina, la bella patrizia, scrella del suo amico
rattutto füceva
Andrea. In lei soltanto vede il suo avvenire, 11
azionali in Ma¬
suo ideale. Ma appunto perché grande & questo
dichiarava che
a tal divisione,
suo amore, una sola parola di Beatrice basta a
lunzione tra 11
offuscarne, se non ad annientarne, il bellissimo
ra d’influenza:
sogno. L’ incauta fanciulla gli racconta d’ avere
sanglaccato di
veduto in sogno il duca Bentivoglioe se stessa di¬
gnati dall'arti¬
Huenza austro¬
ventata sposa di quello, duchessa di Bologna! La
denna vanitosa non pud esser l’ideale dell’artista.
rebbe superato
La femmina, pronta à vendersi per diventare du¬
potenze, esse
quanto alla
chessa, non ha piü nulla che fare con la sua Bea¬
0 vinto la Tur¬
trice! E in verità ella non & pura che nelle mem¬
obero avuto da bra, ma l' anima sua & guasta, perversa. Demi¬
avverate; 11
vierge di quell’evo tragico, ella & l’incontaminata
prudente da
peccatrice. II pittore la scaccia, il duca non si fa
erte e perico¬
vivol Ed ella che, poco prima bacinva l’artista e
riaé costretta
che, laddove
sognava del serto ducale, si consola pensando a
und insurre¬
provvedersi, frattanto, d’un marito dovizioso. Vit¬
inata in con¬
torino, giovane, & il confidente di suo fratello, il
a. quanto an¬
le parti della
braccio destro del padre? Di tutto cio non gliene
drebbero alla
cale. E' ricco: questo -la-baste Ln#
*2
cui la Ser¬
onsenso delle
Gia Beatrice & in procinto di recarsi con Vit¬
nturoso. Non
torino all’altare quando lo sguardo del duca si
la pace; non
incontra nel suo. Per una notte soltanto egli la
e mai rinun¬
11 Novibazar.
vorrebbe, per quella notte che precede la sua ro¬
ol Mentene¬
vina, forse la sua morte. Ma Beatrice& buona
una gramie
calcolatrice. Sa fare i suoi patti. Un po' di mo¬
ell'Inghilter¬
ealtri inte¬
rale, a tempo e luogo, non guasta, spedialmente
le castagne
quando si tratta di diventare duchessa. E Benti¬
la quale al¬
voglio accondiscende. Gran nozze a palazzo e, in
in interesse
cllhoff con¬
quell’ora suprema, senza troppa etichetta! Tutti
gli innamorati, tutti gli amanti di Bologna sono
lose nella
invitati alla festa! Erano, pare, anche allora un
tella di in
P## erdelle
bel numero! Dalla fandulla popolana col suod¬
totalmen¬
mo alla cortigiana col suo codazzo di galanti,
centinuare
tutti convengono a palazzo e consacrano quella
e proposte
notte — quell'ultima notte della libertà di Bolo¬
mare solo
gna — alla pazza gioia. Nobile sard ogni figlio
ioni sono
dovuto agli amplessi di quell’orgia: cosi vuole l’in¬
ve le co¬
namorato principe. Naturalmente, il palcoscenico,
ene di ri¬
questione
anche se incurante della censura, non puo darer
qualcosa
che tenui linee d’un simile quadro. Ma, leggendo
no addie¬
il poema dello Schnitzler, Findovina quali bac¬
1 secondo
ed attri¬
chiche scene selvagge si affacciarono alla fantasia
n Tinizia¬
del pocta.
del mini¬
Chi perb manca d’energia & quella che dovrebbe
alenn do¬
esserne la protagonista e la regina: Beatrice. Non
nento era
mente sif¬
lo indovinate? Adorna ancora del velo di sposa,
e. ma an¬
sfuggendo agli abbracci del duca, ella & corsa da
1 modo 1I
che non
Filippo Loschi. Con Jui, tra le sue braccia, vuol
addietro
morire. Cosl pensa in quell’istante e pensa, certo,
rallo.
in buona fede. Ma quando Loschi & pronto al
bacio supremo e pronta & pure la coppa del ve¬
iga
leno, la vita si ribella nella giovane donna. Inor¬
di Corte
ridendo agli spasimi di morte del suo amante, fug¬
regina
ge, tora à palazzo, ma, chimé, dimentica il velo
0 alenn
nuziale! Ne avviene una scena, che, per la pueri¬
sa Nata¬
Mirko di
lità dell’argomento, ma anche pe## le sue tragiche
otelli dil conseguenze, ricorda quella dello shakespeariano
re Mila- fazzoletto: a dov’è il velo? dov’è il velo? s Sol¬
ze. Nella
tanto alla minaccia d’orribili torture, la onna
ricono¬
eipe Ml¬
cede e conduce il marito alla casa del posta. An¬
lia Casa
cor forse, con un muliebre sotterfugio, ella po¬
trebbe salvarsi. Ma nel passo fatto il piede del
duca urta un cadavere: quello dell'infelice Filip¬
ortogal
po. E tutto — un po' tardi, ma finalmente — ca¬
matt.
pisce il duca! Pure il bravo uomo vorrebbe anchra
una
perdonare. Ma il fratello di Beatrice fa piü sol¬
che una
lecita glustizia; e uccide l’eternamente infedele
utata di
conflitto
sorella. Loschi & morto; morta & Beatrice; anche
e ferktl.
-Vittorino, il suo fidanzato d’un'ora, si & ucciso:
truppe
Teresinà, la prinia promessa sposa del poeta, &
olserp“a
impfzzita; smo fratello Andrea é stato ucciso agli
VilMgeI
ipcne in
Wamposti. E quanto al Bentivoglio nell’imminente
rano sttmischia, in quell'alba che & l’ultima dell’in,lipen¬
inn cay
denza bolognese, egli saprà bene trovare la morte.

Teret ani-Ra una deliziosa scampagnata, e Cristina dovet¬
De richiamarla alla realta.
Eleng a
Bisogna tornare a casa. Vedete come s##
katto tardi!
si diffon¬
Un venticello freddo che si levava, finl per
era cösilconvincere Elena, e zospirando, ella disse:
recchi bid
Peccato l.., ma potremo tomarei domarl
„vromo terminato.,, purché nor si

resist
ina com le quinte si abbassa anche l’attore Furio
nere
Foces, che cra un po' in cimberli. Egli precipita
ment
econ lui P'/liona. II pubblico — quello del teatro
romano — flschia. Visto che con quella roba li non
matte
si farà cassetta, un creditore si porta via sempli¬
sulla
in in
cernente, come schiavo, Pacuvio in persona. Sci¬
cato
pione I'Afrigano fa il nesci. — Puppazzetto quar¬
eIl
to.. Ma a chi contarla ancora la trista storia
indaf
di Pacuvio e della sua tragedia? Beati quelli che
sia
non sanno il tedesco imperocche essi non avranno
Anch
udito quanto declamava un pittore-poeta fatto
parit
delle
schiavo e onoreranno ancora la memoria del grande
Scipione! lo, dopo iersera, gli ho perduto tutto il
Beltr
rispetto. Eppure me ne avevano fatto un cosi bel
dame
di cc.
pezzo di guerriero! E l’intendenza dei regi teatri
senza
ha snocciolato per questo suo trionfo di carta pesta
Coptil
tanti denari quanti Roma forse non ne spese per
altri
condurlo in Campidoglio a ringraziare gli Dei.
potl
Ringraziamoli ancie noi che la g pizza o se la sono
inghiottita i buoni tedeschi.
Particolari sulla spedizione Charcot
Charcot eil libro del Duca degli Abruzzi
E' noto al nostri lettori, per sverlo gia annun¬
In
ziato nei giomi scorsi, che il dott. Charcot, flgliuolo
ge
sarebb
del grande clinico, si prepara ad und spedizione
al Polo Nord, la quale sarà unicamente scientifica;
sere ar
ei compagni dello Charcot non sarenno percio plu
gettan
degli scienziati che dei marinai.
viment
Noi partiremo —ha detto Charcot a lean Carrère
che lo ha intervistato recentemente — tra 1l 15 esche de
il 20 di maggio: raggiungeremo anzitutto le #ole# la r
Loffoden dove completeremo il nostro approvvi¬
elemen
gionamento; di la, dopo una breve sosta, parti¬
Quanto
remno per
Spitzberg,e di la andremo verso la
bronzi
nuova Zelanda, termine del nostre viaggio. In
menti
quest’isola polare noi ci proponiamo di compire
ricompf
in maggior parte delle nostre ricerche scientifiche.
Questa regione é vergine per gli studiosi. Un solo
vlaggiatore, il Nossi. w, T'ha percorsa per intero
Cite
per istabilirvi del posti di soccorso atti allo sver¬
Terl,
namento: und scopo al tutto diverso dal nostros¬
4Per quanto ci sara possiblie cercheremo dl Aonig
prio 1
evitare lo svernamento. Sarebbe un semestre per¬
dolor
duto per il nostro lavoro. Se 1 nostri disegni non
sono attraversati, ci sfrozeremo di rientrare verso
Dome
novembre, salvo a ripartire in primavera, se la
sDond
nostra opera non sard compiuta. Ma in ogni caso
che u
recheremo con noi tutto cio che occorre per pas¬
al 8t
sare un inverno e vettovaglie per sedici mesi. Se,
comt
oltre il termine del secondo anno, non saremo tor¬
ques
nati, vi consiglio sollevare la stampa a rumore per
ci0
modo che non ci dimentichimo affatto e che appa¬
recchino una spedizione che venga in nostro soc¬
CorsO.
L
Al nostro ritorno, che speriamo nel prossimo in¬
verno, subito dopo, con gli stessi compagni, ag¬
guerriti dal primo viaggio, io ne vagheggio un se¬
condo piu importante e piü intentato al Polo Sud..
Togliendo commiato dal suo interlocutore, Char¬
sigli
cot gli chiese: . Vol che seguite la vita italiana
mert
con tanta attenzione, avete letto 11 libro del Duca
statd
degli Abruzzi sulla sua spedizione al Polo Nord? #
oggt
E poiche Carrère rispose di nö. Charcot gli disse:
hanz
Leggetelo! E' bello, molto bello. E' animato da
un sofflo largo e possente. Vi placerà grandemente
tita
per iI suo eroismo calmo e semplice e per la im¬
atto
maginosa vivezza della narrazione. In questo mo¬
SCUC
mento qulesto iibro e in mnin deltzin.
sti
han
NECROLOGIO
gan
Ders
Verona, il cav. Antonio Riva, maggiore di
Pun
fanteria nella riserva.
stuck
enezia, II commerciante Luigi Cerutti,
legh
fratello deil'avv. comm. Ginseppe Cerutti, ex-de¬
riton
putato.
A Lucca, il cav. Stanislao Testoni, consigliere
delegato di prefettura a riposo, veterano della cam¬
pagna del 1848.
circ 6
Torino, il cav. Francesco Piccati, maggiore
2101
di fanteria a riposo¬
il cav. Glo. Batt. De Ber¬
nicc
nardi, gia presidente della Società del bersaglieri
lare
in congedo.
corl
A Trieste, il conte Raffalele Monti, marchi¬
Fin
giano, ex-ufficiale del nostro esercito.
palt
Ad Alessandria d’Egitto, monsignor Guido Cor¬
una
belli, gia vescovo di Cortona, delegato apostollco
per l’Egitto e l'Arabia.

test
Ogg
Le onoranze funebri al senatore Bottini
den
Ci scrivono da Stradella, 15 marzo:
sizie
Imponentissime sono riuscite le onoranze fune¬
St
bri rese oggi qui a Stradella al compianto concit¬
vigig
tadino comm Bottini. Vi hanno partecipato molte
gart
illustrazioni della scienza medica, le anterita, mol¬
Da
tissime persone convenute da Pavia, Mitano, Ge¬
nova, Torino, ecc. II feretro, giunto a Stradella
mink
da San Remo alle ore 7 & stato deposto in una
prims
gliori
delle sale della stazione ferroviaria, addobbata
per l’occasione a cappella ardente.
tre sc
e Ver
Di qui, alle ore 15, sfilo il lunghissimo corteo
nero
fra due ali fittissime di popolo. Aprivano il corteo
sospe
le scuole elementari, seuole tecniche, ina larga
rappresentanza degli studenti umversitari di Pavia
B
con i berrettie la storica bandiera. Venivano poi i!
corpo di banda musicale cittadina, il clero
quindl il carro funebre riechissimo, tirato da sei
cavalli e scortato da carabinieri in alta uniforme
tenen
a cavallo. Al lati di questo erano le mannie¬n.
forto
Corone sehen