II, Theaterstücke 9, (Der grüne Kakadu. Drei Einakter, 3), Der grüne Kakadu. Groteske in einem Akt, Seite 307

Der
ruene Kakadu
9. 3 1 i eeteteren er e e
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ritorna dal lavore, Scno diseussio¬
a
nie litigt colla inoglie. Ena scra,
in
capita ira loro un ospite, un men¬
je1dicaute. Chi 52 Un individuo stra¬
an-nissimo. Eccitato e ispirato dalla4
rio rodka, narra, sfoggiando un buf-in
„.Vfo vocabola.’o di parole ricercate, s1:
rreila sua vila arventurosa, Realla ofse
dellfantasia? Forse un po’ dell’ung esbe
pie#tin po' dell’altra. Dice di apparte-Pre
eresnere all'e aristocrazia del pensie-1ai
Ju-Tron, ma di combattere per gli idea-|E
idasli del proletariato oppresso, Inter-scc
ra-iviene eroicamente a difendere lasch
on-moglie del padrone di casa dalle in
on.Iviolenze del marito übriaco. Ma
10 lanch’egli ha bevute troppo, e la#su
tri.notte, mentre tutti dormono, ruba
101
il té e lo zucchero, provvista u dial
Posi
lusso n a quanto pare, per una fa-sch
Lu-miglia russa, e tenta di prendere#80
un
urglil largo. Ma é riaceinffato, rimpro¬
verato, e finalmente perdonato.
an
ntoj Ché il padrone di casa, in fondo,
DO
quando non é ubriaco, é una buo¬
edina pasta d’uomo. Ma anche ##vel
ni.
mendicante, öra che i fumi dellaste
rodka sono svaniti, non é piu losd“
stesso chiacchierone borjoso, e di'Con
fronte alla prova di bontà e di eg-Thaf
rità dell'nomo di cui egli ha tra-cor¬
dito l’ospitalità e la fiducia, si
commuove e si umilia.
Abbiamo detto che questa figurg! ma.
di mendicante si adatta particolar-jque
mente alle facoltà drammatiche dischi
Moissi. C’é infatti in esso tutta u- del
na gamma di intonazionie di ac¬gliß
cento, dall’umiltà questuante buf-int##
famente cortese e piaggiatrice, alla-que¬
ebbrezza boriosa e millantatrice,con
ma nobile e lirica sempre, c, direji mei
quasi aristocratica e cavalleresca;attz
alla marioleria arlecchinescae¬
sorridente; fino a placarsi final-Idi
mente di fronte a un esempio lu-1co-4
minoso di carità e di amore in una serif
sincera e umile e piangente co¬
scienza della debolezza della pro-sce
pria natura di fronte alle passioni jnet
piu vili e meschine della propria uns
fragile umanità di fango e di pec-irgi#
cato.
Tutta questa progressiva gra¬ Dos
duazione drammatica ha saputoglla
mirabilmente esprimere il Moissi, je
dando sopratutto all’ultima parte dolé
un accento di cosi commossa e sin¬
no
cera tragicita, ma pure appena ac- vre
cennata e quasi sfumata, come inmo
velo improvviso di pianto che ap¬
ten
panni lo seintillio di un sorriso,
da illuminare di una luce di bontä
0
8a
di delicata e contenuta poesia
deg
tutta la breve parabola tolstoiana.
ma
* **
Decisamente il Pappogallo verde!
non appartiene al miglior teatro
di Schnitzler. Lo possiamo consi¬
derare tutt'al pin un tentativo. C’é
in questo lavoro molto movimento,
molto esfelte e grandguignolesco „
molte. reminiscenze di teatro veri¬
sta, ma in complesso manca la mi¬
sura, manen il „ gusto n, manca
#nel
— 1
Jormai lo sannd anche i sassi,
pud esso solo dare T’immortalitä a
un'opera letteraria.
La regia di Guido Salvini e, so¬
prattutto, T’interpretazione di Ales¬
tems
sandro Moissi, hanno cercato, e in
parte ei sono rinsciti, di sopperire
56
a questa deficienza costituzionale
les
e infatti solamente, forse, Tammi¬
ing
Treole e veramente süggestiva mes¬
al
sa in scena, unitamente all’arte
del Moissi, hanno meritato gli ap¬
1a#
plausi del pubblico.
*Rollo il Grande,,
di Dino Falconi all’Odeos