II, Theaterstücke 5, Liebelei. Schauspiel in drei Akten, Seite 303

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CORRIERE TEATRALE,
Mayzost
AMOREGGIAMENTT
Dramma in 3 atti di Arturo Schnitzler.
II dramma é giovanile; e non soltanto perché
scritto da un giovine, ma anche perché pieno di!
giovinezza. Nelle sue forme é facile riconoscere le
tendenze nuove dell' arte; é, infatti, come si dice
oggi, un dramma d’ambiente. Ei suoi personaggi,
la breve istoria che viene svolgendo, gli son for¬
niti dall’eterno sogno amoroso dei vent’anni.
in¬
Non ricordo dramma piü semplice di questo.
„lla
Non ha azione, non episodi, non intrecci d’ avve¬
im-
nimenti, non scioglimento. E pure non é vano. II
pubblico l'ha ieri sera ascoltato con impazienza;
la
ma il pubblico non ha sempre ragione. Altri drammi
furono applanditi che valevano assai meno. Questo
iale
é ingenuamente sentimentale, ecco il suo vero di¬
Est
fetto. La sentimentalità 6 mal sopportata a teatro;
in
I' ingenua peggio che l’ artificiosa. E pretendere
fino
zi e
che un dramma come questo, il quale avrebbe do¬
vuto interessare e commuovere coll’ amore colla
ioja
poesia e colla disperazione di una Mimi viennese,
ddo
interessasse e commuovesse un pubblico critico e
nale
scettico qual' é il nostro, era forse pretender
troppo.
lelle
Il dramma tuttavia meritava, a mio credere, un
sina
piü attento esame ed un piü indulgente gindizio.
alas¬
Ge
onte
Ripete molte cose già note — é vero. Si potrebbe ,
le di
anzi affermare che in sé non abbia elemento al-d
ersa
— Ma in parecchiep
cuno veramente originale.
igo
C
scene rivela pure una non comune concezione della
I: 8i
vita, e gli circola dentro un sangue vivo di pas¬
fino
sione e di pietà. La sua Cristina non é la solita d.
#ne
vittima dell'amore; e meno ancora é la solita sen- d
tero
timentale tedesca.
Nell’espressione della sua anima innamorata e#
confidente c’é una eloquente sinceritä, che dicej
tialeassai piü che non parli a chi la ascolta con sim-
cel¬
patia; e ne’ suoi abbandoni, ne’ suoi dubbi, nei
Pro¬
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suoi presentimenti, nel rassegnarsi alla fatalità
della sua passione ci appare squisitamente vera
ed artistica.
Anche suo padre, il povero suonatore di violino,
enti
é una dolce e poetica figura che una filosofia
sta¬
piena di sapienza e di bontà ingrandisce ai no¬
be¬
stri occhi senza togliergli la forma modesta della
ida
naturalezza. Cosi che ascoltando il colloquio fraft
il padre e la figlia nel terzo atto io mi sentlijs
#r. Vieri profondamente penetrato da una vera Com¬ C
mozione estetica che scaturiva dalla bellezza deli ##
re¬
pensiero e della parola.
Non voglio dire con cio — intendiamoci bene
— che tutto il dramma mi sia parso degno di
lode. Spesso mi parve vuoto, lento o fatto senza
abilità. Anche mi parve manierato nell'ultima scena
pel gusto di dargli una morale.

E sopratutto vi sentii la mancanza di una in¬
dividualità artistica capace di rinnovare intiera¬
ne
mente vecchi temi e vecchi tipi. Ma vi sentli
la vita e la passione; i quali elementi sono fra

gli essenziali dell’opera d’arte.
L’esecuzione fu tale da meritare l’applauso. La
signora Mariani — nell'ultimo atto specialmente
— espresse il personaggio di Cristina con una
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verità, una misura, una efficacia ed un buon gu¬
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sto eccezionali. Eccellente la signorina Mazzocca
nella parte di Nina. E cosi lo Zampieri — mal¬
n0
grado il suo mal vezzo di finire ogni frase coul
Corriere della Sera, 6—7 Ottobre
un eh! insoppoxtabile — il Talli, il Calabresi ela
signora Venturi.
g. D.
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