II, Theaterstücke 5, Liebelei. Schauspiel in drei Akten, Seite 1645


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ansbelei box 13/2
Gerriere dend Sera, 10 Maggie 1902
CURRTZRL TEA
Filodrammatiei fanche lei. Ma prima di distruggere tut¬
ti e due gli amanti, ha lasciato il tem¬
po alla piü credula, alla piu fresca,
sOristina,
alla piu innocente e amorosa dell’amo¬
re, di apprendere che cosa c’é nel fon¬
Dramma in tre atti di Arturo Schnitzler
do della coppa soave.
Con Liebelei (é il titolo di questa com¬
Questa storia, che poi fu tante volte
media che, trentacinque anni fa, al tem¬
malamente rifatta, & bella piu che per
po delle rappresentazioni datene da Te¬
resina Mariani e Oreste Calabresi, füsl cast che svolge. per la figura della
protagonista, la cui realtà lieve e can¬
Stradotto in Amoregyiamenti) cominei0,
dida e un po' sfumata e commovente,
il 9 ottohre 1895, al Burgtheater di Vien¬
non racchinde un personaggio soltan¬
na, la vittoriosa e illustre vita artistica
to, ma tutta la gentilezza, e la gene¬
di Arturo Schnitzler. II delizioso ciclo
rosità, e la speranza, e il dolore della
d’a Anafolios era gia scritto, ma nol
passione giovinetta. Non c’é bisogno
se ne era rappresentata che qualche
che, per far morire questa tanto minor
parte, e Mürchen, il primo tentativo tea¬
Margherita, siano impiegate le magi¬
trale, era stato un flasco. Liebelei fisse
che seduzioni di Faust e la malvagia
nella coscienza del pubblico e nella de¬
potenza di Meflstofele. E' pin leggero
finizione della critica quelli che furono,
l'urto della realtà, perché é pin pie¬
in manlera troppo assoluta, considerati
colo il sogno. Ma il peso della vita che
gli elementi essenziali, i caratteri pre¬
cade é sempre quello. Per questo, le
minenti di tutta l’opera di questo arti¬
forme un po’ invecchiate della comme¬
sta. Si cominció a dire che egli era il
dia non ci sembrano troppo avvizzite;
pocta dell'amore e della morte. Pensa¬
ché l’aroma della poesia le conserva
te che terrore una qualifica simile! C’e¬
quasi intatte.
ra da essere preso per un romantico
Xx*
delirante e lugubre.
In verità, Arturo Schnitzler descrisse] Pietro Charoff ha messo in scena que¬
T’amore come la piu preziosa essenzalsta commedia con una verità fluida,
della vita, dolce ma corrosiva; e, qua-Imerbida, suggestiva, con qualche ecces¬
si per guarire da questo amor dell’a-/so di soste attorno ai particolari nei
primo atto, ma sempre imprimendo al¬
more, lo scrittore che egli era si fece
l’interpretazione un segno di bellezza
Taiutare dal medico che era stato, e dal
patetica, e sviluppando fuori da essa
galante un poco scettico che fu sem¬
pre, per rappresentarne la realtà, sem-Iquasi uno spirito delicatamente musi¬
pre piü spoglia dalle sue appassionate jcale. Tutti gli attori vanno lodati: 1’Op¬
po, che rese assai bene la malinconia
illusioni. Nella piena maturità, serisse
quel Girofondo, nel quale l’amore nonamoresa di Fritz, e la sua angoscia, e
la sua tenerenza, nel momento del di¬
Te che schernita, focosa e breve brutali¬
stacco; it Dilietdi, che recitó con giusta
tà; in Liebelei, composta nel bel tempo
gaiezza e con bella gravità la parte di
giovanile, l'amore profondo e fidente
compagno di piaceri e d’amico nell’ora
fa le sue prime dolorose esperienze.
del pericolo e della sventura; il Ceserl,
Cristina, la protagonista, s’avvede che
un po’ troppo in sordina nelle sue pri¬
esso, che per lei é tutto, non é inve¬
ce che un episodio per l’uomo al qualefme scene, ma commovente nelle succes¬
sive; Rossana Masi, eccellente nell’in¬
[si 6 data. Piu saggia di lei, una sua
amica, Mitzi, l'ammonisce che le flam-terpretazione di Mitzi per spontanei¬
me del cuore sono effimere, e che daltä e giocondità tipica, e la signora Ri¬
va, che perd avrei voluto svelasse un
esse bisogna aspettarsi solo la gioia at¬
poco meno il senso caricaturale del suo
tuale, senza ipotecare l'avvenire. Puo
personaggio. Quanto a Kiki Palmer,
Tessere, pensava lo Schnitzler, una veri¬
protagonista, si deve dire che dalla
tà assoluta l'amore, se in si diversa ma¬
quieta grazia goldoniana ha saputo
Infera e in grado si differente & sentito
dai due che avvince? Se gli amanti sonj passare a questo drafnind di passione
sempre oscuri l’uno per l’altro? Se cia-Icon talento caldo ed espressivo, facen¬
do molto di piu di quello che ci si po¬
scuno dei due sa bene quello che da,
Ima ignora quello che ha in contraccam-Iteva aspettare, anche essendo ottimi¬
sti, da una si giovine attrice. Nel primo
bio? La stessa incomprensione che il
Pirandello compiange in tutti i rappor-fe nel secondo atto ella recitó con una
ti umani, 1o Schnitzler la rappresenta-Isincerità sicura, e varia, e forte, note¬
va nei rapporti d’amore. Eppure, pa-[volissima. Meno mi & piacluta nel ter¬
Treva dire lo scrittore, questo triste, in-zo atto. Forse, in quest'atto, piuttosto
che costringerla a raggiungere una in¬
gannevole amore, vale piu di ogni al¬
tensa drammaticità, della quale aveva
tra cosa. Ci sono uomini, fa confessare
gia dato ottimo e breve saggio nel fina¬
a un personaggio di un'altra sua com¬
le del secondo, ma che ora richiedeva
media, che nutrono ambizionf scientifl¬
da lei una resistenza che senza lungo
sche, politiche, artistiche; ma voi donne
esercizio non si acquista, era meglio
siete quelle che contate di piü! Lo ri¬
far vibrare nella sua recitazione la cor¬
conosceva ese ne irritava; le constata¬
da della commozione e del pianto, piül
va con un misto di ribellione e di ras¬
che quella della fredda e potente e tra¬
segnazione. Perció il poeta dell’amore
gicn disperazione. La signorina Palmer
[era anche un critico; e diede un sin¬
ebbe un vivissimo successo personale.
golare sapore all’opera sua il fatto che
Belle e piene di carattere le scene.
ia stta osservazione psicologica, che a¬
Tre chiamate dopo fl primo atto, ein¬
veva una crudele precisione scientifica,
que o sei dopo il secondo, ed altret¬
non gelasse il moralista, ma anzi lo
intenerisse, lo commuovesse di piu. Egliltante, e anche piü, dopo il terzo. La
coltivava con voluttuosa tristezza le il-Isignora Riva e il. Ceseri ebbero nel se¬
condo atto un applauso a scena aperta.
lusioni nelle quali aveva cessato di
Stasera Cristina si replica.
credere. E sopra a queste illusionl,
faceva aleggiare la morte. Ma non la
r. S.
mnorte che sboccia dall’amore, voluttà
suprema, o catastrofe nella tragedia di
(Ginlietta e Romeo e di Otello e Desde¬