nai
aut
brac
era
Liev
iebelei
box 13/7
5. LleseteT
hondos complutamente rap-le brillante! Accanto a quell'aristo-sti di noi italiani, quella del Lüg.framente confusa con quella del¬
kto in scena, gli spettatori cratica e saporita attrice ch’é Rosa
ner, che sarebbe Il Bupiardo dill’autore di Turandot: i due nemi¬
o meno lunghe serie di re-Albach-Retty, interprete della du¬
Goldoni, tradotto da Lola Lorme.sci, che passarono il meglio della
Ichessa di Marlborough, e a quell’at¬
Qui il regista, Karl Eidlitz, ha volu-Iloro vita a combattersi, l’uno in
repliche che quando pol
Ito ripetere la trovata già usata asnome della cosiddetta verità e T’al¬
vori si traducono e si rap-tore di gran classe ch’é Raoul Aslan,
Salisburgo col Servitore dei dueltro in nome della cosiddetta fan¬
ano, alle volte, da noi, di-lil quale incarnava galantemente il
tasia, dai registi stranieri di og¬
suo nemico, il visconte di Boling¬
padroni, di cui Max Reinhardt,
inesplicabili. Tale, per e¬
gidi son considerati suppergiü la
broke (per intenderci, 1’ intrigante
una commediola da niente
chi non lo ricorda?, s’é servito co¬
stessa cosa. tutt’e due figli della
me duno escenario) di commedia
visto al Josefstadtheater:
benefico, una di quelle parti che da
Commedia dell’arte, tutt’e due au¬
dell’arte, per darci un rammoder¬
a storiella del marito ten-Inoi fa Alfredo De Sanctis), ho vi¬
nato, raffinato e delizioso spetta-tori di commedie di maschere. E
tradire la buona moglielsto per la prima volta Nora Gregor,
colo di maschere. Anche qui, affi-poiche a torto o a ragione di la
e stagionata con una ra¬
ch’era la giovine regina Anna. A¬
data la parte del Bugiardo allo dall'Alpi si crede che la nostra
ntellettuale: quando gli so¬
dorabile artista: alla sua quarta
stesso Hermann Thimig ch’era sta-icreazione scenica piu geniale sia
ie un sogno, in cui gli élbattuta, aveva già dato il carattere
to il magnifico protagonista del stata quella delle maschere e del lo.
ntemplare come vivente la
del suo personaggio, che pol ha via
Servitore, tutti i personaggi dellro teatro, Goldoni e Gozzi son ri¬
ntellettuale per eccellenza,
via incantevolmente ricamato nel¬
contorne sono stati ridotti ad al-Idotti allo stesso denominatore, co¬
Sand, e lo svolgersi dei suoill’ingenuo e variopinto sviluppo de'
trettante maschere, nel senso piülme sarebbero, che so io Ruzzante
ati amori con Chopin. Si
cinque atti: esilità schiacciata dal¬
e Petrolini.
gentilme te caricato e marionetti¬
b allora in scena la Sand,
la regalità, creatura fragile, deli¬
A ogni modo giova riconoscere
stico della parola; anche qui, co¬
Liszt, e non so quant’altra
cata e senza volontà sua, che di
me Reinhardt nel Serzitore, l’Ei-Iche lo spettacolo, in quanto spet¬
ell’epoca, entro una cornice
tanto in tanto ha un infantile
dlitz ha introdotto di suo genio latacolo, é in se elegante e dileito¬
Iche accurata, ma non spia-Iscatto d’indipendenza e poi sübito
maschera non goldoniana del Ca-Iso: per la solita ragione, che ha
in grazia del quale il pub-Isi ripiega, perpetuamente süccubo
pitano (senza accorgersi che il Ca-Juno stile. E del resto non abbiamo,
Perto assai u paziente e
o dell’aspra duchessa o dell’accor¬
pitano, ossia il fanfarone, nellalnoi, anche in Italia, anche ieri, an¬
o del nostre accetta tutto,
to visconte; e cosi sola sul trono,
commedia c’é già, edé il bugiardo insche oggi, tratto da commedie di
ude perfine
4 conclusione,
cosi sola! E cosi pudica, da non
persona); anche qui il testo é sta-[Goldoni, Le donne curiose, 1 ru¬
arito alla mo¬
Eitorno del
saper confessare nemmend a se
to disseminato di musichette e can-Isteghi, Lu pedova scaltra, La bot¬
lie.
ha brava
stessa la simpatia per il giovane
zonette, nonché di alcuni minimiltega del, caffé, El Campielo, melo¬
esecuzior
1 flocchi m’éufficiale, di cui tutte letteralmente
chier d’acqualle donne presenti in scena sono in-anacronismi operettistici (come laldrammi giocosi e opere buffe? II
quella de
avoro di Seri-Inamcrate; ma che, come succedel frase italiana che pronuncia il Dot-Burotheater ne ha tratto una com¬
htheate
ndi personag-Iqualche volta nella vita, e semprestore minacciato appunto dal Capi-[media musicale: ecco tutto. Quan¬
ello che
to al vero Bugiardo, in Italia, chi
ti a pu
i, dran na ri-in Scribe, finisce nel legittimo ab-Ttano, e che fa molto ridere i buo¬
si deciderà a rimetterlo in scena co.
go, solenni e-braccio della piccola fidanzata, chei#i viennesi i quali lhanno letta
mere
me si deve?
nei nostri treni: gSi prega di non
ella sto
legati con cau-era Maria Kramer. Lui era Fred
Mulla
SILYIO DAMICO
presentati come Liewehr, e almeno la sua phisique
Vol noterete facilmente che tut¬
odir
eini. Ma il gioco,du röle era tale da giustificare tan¬
to questo non & Goldoni; e che
b perci
ale, é divertente; Ito entusiasmo femminile. (Quanto
non vale avere evocato, anzi ad¬
e11
Corsi di cultura cooperativa
tie gli attori della Nora Gregor, avvertirò tra pa¬
44
o tea
viennese di prosa rentesi chi non lo sapesse che é disdirittura animato, la statua del
L’Ente Nazionale Fascista della Coo¬
suo monumento a Rialto, in un pie¬
ne dall’aggiungervi
dano
Gorizia, e parla italiano come vol
verazione si é fatto promotore di un
colo prologo attuale che il regista
t
rovate di qualsiasi
corso di cultura cooperativa che sarà
e come me).
ha preposto alla commedia, e in un
ro interpretazione 6
La
* * *
tenuto, a cominciare dal 1. aprile p. v.,
breve epilogo che la conclude. Ma
presso l’Istituto Superiore di Studi Cor¬
#e
dele come potrebb’es¬
ormai, all’estero, la sorte dell’au¬
porativi di Roma.
Un'esecuzione invece abbastanza
ttiamlo, una delle Comédie-
se, ma quanto piu fulgida etercdossa potrebbe parere, a mol-Itore della Locandiera si & bizzar- Gli esami avranno luogo a novemhm
aut
brac
era
Liev
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o meno lunghe serie di re-Albach-Retty, interprete della du¬
Goldoni, tradotto da Lola Lorme.sci, che passarono il meglio della
Ichessa di Marlborough, e a quell’at¬
Qui il regista, Karl Eidlitz, ha volu-Iloro vita a combattersi, l’uno in
repliche che quando pol
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vori si traducono e si rap-tore di gran classe ch’é Raoul Aslan,
Salisburgo col Servitore dei dueltro in nome della cosiddetta fan¬
ano, alle volte, da noi, di-lil quale incarnava galantemente il
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suo nemico, il visconte di Boling¬
padroni, di cui Max Reinhardt,
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gidi son considerati suppergiü la
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chi non lo ricorda?, s’é servito co¬
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benefico, una di quelle parti che da
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a storiella del marito ten-Inoi fa Alfredo De Sanctis), ho vi¬
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data la parte del Bugiardo allo dall'Alpi si crede che la nostra
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stesso Hermann Thimig ch’era sta-icreazione scenica piu geniale sia
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Sand, e lo svolgersi dei suoill’ingenuo e variopinto sviluppo de'
trettante maschere, nel senso piülme sarebbero, che so io Ruzzante
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