VI, Allgemeine Besprechungen 2, Ausschnitte 1931–1933, Seite 47

diale, benevola, sorridente. sboc¬
cia un sano umorismo che gli con¬
sentirà il successo delle folle e che
caratterizzerà in lui il pittore della
sua Vienna gaia ed epicurea di
fronte alla Parigi sentimentale e
romantica. Le donne di Schnitzler
non sono né Mimi né Musette, ma
sfaccettature della süse Mädel, la
dolce ragazza viennese, intelligente
senz’ombra di vanità, allegra senza
sguaiatezza. donna nei cuore e nei
sensi, marsenza cinismo e nel con¬
tempo senza fedeltä. La süse Mädel
rappresenta l’amoré sottolle piü di¬
verse forme; e solo all’amore cede:
per dedizione sensuale (senza
scampoe con ogni attenuante), per
passione (fatalismo e dedizione ad
uno solo), per malia (attrazione e
delusione dopo la caduta). Lin-
certezza delle relazioni umane, so¬
stenuta nella Komoedie der Worte
(& Commedia delle paroles) porta
lo scrittore a provare che solo l’a¬
more rende interessante e meno
dura la vita: perfino la verità &
forza se é sorreta dall'amore, come
dimostra in Der einsame Weg (e La
strada solitaria H. Tuttavia egli
non é mai schiavo — né lo potreb¬
be essere per indole e per convin¬
zione — di una tesi, anche quando
si schiera contro lo stolto conven¬
zionalismo del duello (Freiwild,
* Libera caccias) o contro gli in¬
triganti di ogni partito e d’ogni
fede (Professor Bernhardi). Dice
il verso finale di un dramma: c La
vita é intensità, non durata); e
come tale deve essere intesä e vis¬
suta.
Con queste idee, Schnitzler sem¬
bra derivare da Dostoiewski e da
Tolstoi, come, stilisticamente, da
Maupassant; ma egli deriva da
questi tanto quanto D’Annunzig.
per esempio, deriva da Nretzsche.
Ogni derivazione sbiadisce quando
si consideri la sua opera nei com¬
plesso e nei particolari: si scorge,
allora, se si vuol parlare di deriva¬
zioni, che soltanto un nome pud
esser rlcordato: Ibsen. Infatti, 11
problema della vita portato sul
teatro dal grande norvegese si di¬
vide nelle successive realizzazioni!
in diversi rami che portano. al sim¬
bolismo flabesco (Hauptmann), ai
drammi ad effetto (Sudermanr),
alla bonaria psicologia (Schnitzler)
Nato nello stesso anno di Haupt¬
mann (1862) e portato al successo
nel momento in cui si schludeva i!
naturalismo tedesco (1889), Schnit¬
zler rappresenta l’innovatore #fine
di secolos; ma, rimasto tale per
oltre un ventennio, si trovo poi ad
un tratto sorpassato dal moderni¬
smo postbellico. Tuttavia, poiche
eterne sono le passioni anche se
mutano le circostanze e gli am¬
bienti, egli arrivo fino alla morte
(1931) col favore del pubblico, i1
quale vedeva in lui un narratore e
un drammaturgo sempre attuale.
E pur oggi — e sempre piu — egli
rimane attuale, meritando fra noi
una conoscenza ben piu vasta di
quella avuta in passato.
Come artista, Schnitzler ci si##
presenta sotto due diversi e quasi
contrastanti aspetti: nel dramma
e nella novella dialogata, con tu¬
multo d’azione, specchio diretto e
fedele della vita; nei romanzo, con
pacato raccoglimento, che mostra
il letterato e lo stilista. II dialogo
ha sempre un valore dimostrativo
del pensiero che nasce, si sviluppa,
muta, ritorna, si infrange contro il
minimo contrasto, sorpassa i pro¬
blemi o si adagia in una sfumatu¬
ra: lo stesso dialogo mette di fron¬
te un epicurece uno scettico (Ana¬
tol); il mondano Federicoe la sen¬
timentale Cristina (Libelei, Amo¬
reggiamentos) dieci uomini ab¬
brutiti dall’erotismo bestiale (Rei¬
gen, & Ridda*); i personaggi di un
sintetico quadro della Rivoluzione
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