VI, Allgemeine Besprechungen 2, Ausschnitte 1933, undatiert, Seite 82

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é voluto provare al gran Gramin
Lebendige Stunden (rooz), Reigen
ricostruzione d’ambiente storico, 9/0
(1004,, contengono scene dialogate
nendo i suoi personaggi su lo sfondo
che talvolta, come in Die A##an mit
del rinascimento italiano: il dramma
dem Dolche, Die Letsten Masken. Lite¬
svolge la psicologia strana di Bea¬
ralur, hanno i vero chrattere di una
trice, giovinetta del popolo bolognese
commediola scritta con gusto satirico,
che si fa sposare lal vecchio duca
con iroiia profonda.
Bentivoglio, f#breidere dalla dispera¬
zione un giovangartigianoche l’adora,
spingealsuicidio Pamante suo Filippo
Loschi, uno spirito eletto di poctn.
Frau Berta Garlan (10o1) e la
novella di maggior lena scritta dallo
Schnitzler:di essa nella Nnova Mulo¬
7ogia ha già parlato, insieme al capo¬
lavoro dello stesso autore Zeutnanf
Gusd (roor), Guido Menasci (16 anrile
1002). Lo stesso nostro collabora¬
tore ha alfine cosi definito lo serit¬
tore di cui ora ci occupiamo: & L’arte
dello Schnitzler ora sorride alla vita,
ma nei sorriso trovereste una piega
amara; Cra spazia nei dominio del
sogno; Ora scruta un caso difficile
di psicologia, ora una delle situazioni
crudeli, ironiche, comiche, create dai
mille pregiudizii sociali; ora affronta
gravi problemi, ma sa presentarli
come di scorcio in modo pure da
farne intender tutta l’importanza; or GUOU4
J
si chiede coll'lbsen se l'uomo sia pin
felice quando conosce tutta la verita;
ora con cento aspetti leggiadri, mo¬
S
stra come l'anima si piaccia nel ginoco
singennevote della lantasia.
Der einsame Weg (La via solitaria)
& Per questa materia viva ed agile
(1004) é un dramma che rammenta,
come la vita, ricca di sorprese come
per quanto la fine sia sostanzial¬
il dominio dei sogni, lo Schnitzler
mente diversa, il Marchese di Priola
ha trovato un tipo proprio: Idramma,
del Lavedan. Giuliano Fichter ha
il romanzo, la novella, l’atto unico
vissuto egoisticamente da scapolo;
da lui prediletto mi pare si possan
giunto agli anni tristi della solitaria
tutti ridurre ad una forma concisa di
vecchiaia, vorrebbe avere attorno a
novella dialogata. Qualche artifizio
sé un figlio che egli ebbe dalla donna
scenico renderebbe il racconto at¬
amata in giovinezza, e allevato da lei
traente e vitale alla ribalta; una
e dal suo marito, II figliuolo, che
maggior Chiarezza di esposizione, una
pure ha provato pel Fichter qualche
parte maggiore data alla narrativa
simpatia, quando sa della paternità, si
ricondurrebbe lo scritto alla novella
allontana da lui perché sente mag¬
comune. Ma in tal modo perdereb¬
gior riconoscenza verso l’uomo che
bero la originalità loro; quindi cosi
lo ha allevato ed educato.
come sono piacciono per questo ca¬
Zwischenspiel (L’intermezzo) fu rap¬
rattere derivante non dal capriccio
presentato la prima volta il 12 otto¬
artistico, ma dalla maniera con cui
bre 1005 al Burgtheater di Vienna
la visione si atteggia nello spirito
ed i nostri lettori possono gindicarne
dello scrittore 9.
nell accurata versione di G. C. Nani——.
Un recente lavoro dello Schnitzler
& Der Ruf des Lebens (II grido della
vita): fu dato come primizia il 26 feb¬
braio dello scorso anno al Lessing¬
Theater di Berlino, e di recente la
casa editrice berlinese S. Fischer,
presso cui é edita tiitta l’opera dello
Schnitzler, ha pubblicato il dramma
in volume.
Nel dramma & trattata in maniera
forse un po' troppo rude la questione
grave del celibato femminile dall'a¬
spetto fisiologico e sociale.
Non sappiamo come sarà giudicata
dai lestori la chiusa dell'utermeszo.
Dalle parolé di Cecilia e pensando al
suo carattere, si prevede che i due
coniugi si riuniranno, ma la donna
infligge al marito un castigo che potra
essere giudicato piuttosto duro da co¬
loro che sono avvezzi a vedere l’ar¬
rendevolezza e il sacrifizio sempre
piuttesto dalla parte della moglie. In
un'altra versione, lo Schnitzler ha vo¬
luto rappacificar gli sposi sulla scena
e mandare a casa gli spettatori pill
soddisfatti. La prima chiusa & piü
originale, sebbene risenta lontana¬
mente dell'lbsen: la seconda piü tra¬
dizionale e forse pinl consentanea al
tono generale, un po’ leggero, della
commedia.