II, Theaterstücke 19, Der Ruf des Lebens. Schauspiel in drei Akten (Vatermörderin), Seite 557

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Nella letteratura francese, restano
sempre fresche, insuperabili, impeccabili,
le novelle di Guy de Maupassant, ognu¬
na delle quali, si pud affermarlo senza
esagerazione, é un romanzo condensato.
E lo sanno tutti gl’infiniti saccheggiatori
di quei racconti, che, li, hanno trovato
lo spunto della loro opera. L’anno lette¬
rario passato fu tutto un trionfo del
racconto in Italia, poiché i piu bei vo¬
lumi stampati ebbero quella forma,
„Smorfie umane“ di Roberto Bracco;
„L'Allegra veritä“ di Giuliano de Fren¬
z1, „Erma bifronte“ del Pirandello, sono
li a testimoniarlo. Ma vicino a queste,
quante raccolte di novelle, che prendono
un pomposo titolo qualunque che nulla
he da fare col volume, e adescano nelle
vetrine dei librai, nitide, civettuole come
donnine di bel aspetto e senza anima, e
quando si hanno tra le mani non si pos¬
sono finire di leggere per la volgaritä e
la banalitä. Ma Dio buono, pure impos¬
sibile che una cosa tanto semplice non
entri nella testa di tutti; se non avete
un idea vostra, un vostro originale me¬
todo d’osservazione, perché scrivere, per¬
ché fare dei racconti che nessuno leg¬
gerà, e spendere — quasi sempre
anche dei denari per pubblicarli?
Con queste malinconiche riflessioni
per la testa, io ho aperto tutto altro che
con fiducia, questo nuovo volume di Fi¬
ducia, ma appena lette le prime pagine
l’interesse mi conquistó ed 1o ebbi la
certezza che senza essere un libro per¬
fetto in ogni sua parte, pure era la ma¬
nifestazione d’un serio ed originale in¬
gegno femminile. In Ragnateli — cheé
il primo racconto — basterebbe lo schiz¬
z0 della signora Vignöla, la donna che
parla per proverbi, l’adulatrice impeni¬
tente, per capire che la serittrice, sa il
fatto suo: ma pure tutti gli altri peiso¬
naggi si muovono liberamente e natu¬
ralmente, in un ambiente colto dal vero
con profondo senso d’osservazione.
E l’osservazione, che é una delle doti
principali di Fiducia, si rivela anche ne¬
gli altri racconti, specialmente in „Ufflici
di stato civile e „Statistica“ e „Primi
passi“.
Tra i piü fini e sentiti racconti „Dohe
inganno“ e „La Giornalaja“ dove l'a¬
la more figlialee famore materno, assu¬
mono, nella loro stesen semplieita, una
vera granderza.
ol¬
Molte altre noveile sono loro assai in¬
feriori. Non tutto ció che si scrive per
SSV
glornall, si puo raccogliere in un vo¬
vati
lume; iI giornale, per la brevità offi¬
mera ella sun vita, puo esigere meno
la Frtezione che il übro, dove ogni au¬
un
toy deve cercare di raggiungerla con
Tol¬
tetti i suoi mezzi.
rbo¬
avel
„La voce della vita“ (Der Ruf des
Lebens) Arthur Schnitzler.**)
002
Mentre in Italia, Gabriele D’Annunzio
0
tra sibili e furori faceva esaltare da
Stuto
Corrado Brando il diritto alla vita
let¬
questo argomento del diritto del vivere,
bru¬
veniva svolto in un dramma dal mag¬
giore dei letterati e comediografi vien¬
ave¬
nesi, Arthur Schnitzler. Questo scrittore
were
é assolutamente un moderno, un uomo
omtate Gn HT
Maria Moser, la figlia d’ un vecchio
capitano, trascorre i giorni della sun gio¬
vinezza nella compagnia del padre in¬
fermo, il vecchio egoista che nulla sente
per lei e ch’ella non ama, ma che pure
mai la lascia muovere dal suo fianco,
per caparbietà di malato, per paura di
morire, per invidia della sua gioventü.
Pure, nella vita triste della sagrificata,
l’amore Te crea attorno lei, due amici, il
medico e l’aggiunto forestale che ha co¬
nosciuto, nell’autunno in casa d’una sua
zia. E per breve tempo anche lei ha
sognato la quieta casa nella pace dei
boschi; ma all’unico ballo a eni il pa¬
dre le permise di prender parterha co¬
nosciuto Max, un giovane tenente dei
corrazzieri; e, da quell’ora, tutta la sua
vita é cambiata, mentre resta in appa¬
renza la docile e silenziosa infermiere.
Maria, mai si é recata da Max, m#
quando sente che questi parte per la
guerra, dalla quale nessuno del suo reg¬
gimento farà ritorno, la ribellione vince
il suo animo, e nella magnifica scena
con l’aggiunto che inconscio le offre di
sposarla, il suo spasimo grida atroce¬
mente e superbamente. Ma ella s’ é in¬
gannata: la cugina l’avverte che il
giovane non é ancora partito, appena
all'alba dell’indomani, partirá alla morte,
e allora ella vuole andare da lui, la vita
stessa la chiama con forza sprezzatrice
d’ogni ostacolo,e quando questo ostacolo
si materializza nella persona del padre
infefmo, del padre gia condannato a mo¬
rire, ella se ne libera, versandogli nella
coppa il contenuto della boccetta dove

c’era — come le disse il medico
sonno per cento notti.
E dall'amato. ella trova pure il diso¬
note e l’omicidio, ma la notte fu no¬
stra“, dird ella ab des#aralbquando lo ri¬
vedrä dopo la tragedial
Ma non pud ringraziark di quella li¬
bertä verso cui l’ha spinta; la vita, la
vita che la chiamava non le ha dato
che spettacolo di colpa e di dolore: fü
felice ed odiata; amata come colei che
si sceglie nello spasimo, e abbandonata
come una cortigiana che si prende per
una sola notte.
E mentre guarda trasognata, quasi, in¬
torno a se; fioriscono i fiori, ride i
cielo azzurro, sfolgora il sole e cantano
i bimbi intorno alla morte della cugina
chie pure aveva voluto vivere; e il me¬
dico pronuncia le materialistiche parole
delia sua triste filologia, tristi parole di
imlulgenza e di pieth.
WILLY DIAS.
*
Renzo Streglio Ed. Torino.
**) S. Fischer, Verlag, Berlin.

CALENDARIO.
Oggi s. Lucrezia
Domani ss. Ilario e Taziano mm.
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dal 10 al 17 Marzo
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dell’ Osservatorio in Gorizia
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