II, Theaterstücke 9, (Der grüne Kakadu. Drei Einakter, 3), Der grüne Kakadu. Groteske in einem Akt, Seite 131

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Paris, Rom, San Francisco, Stockhe m, St. Petersburg.
(Ouellenangabe ohne Gewähr).
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LE NOVITA' ALL' ARGENTINA :
“ II pappagallo verde,
di A. Schnitzler
rutt sanno, anché Sdloro chan-u sono stati
a Parigi, la singolarità che offre a Montmar¬
tre, il caberet Bruant. Accanto al cabaret de
Tenler, che ha una decorazione infernale, ed
è servito da ####rieri travestiti da diavoli, ac¬
canto al cabaret du ciel, dall’ambiente cele¬
stiale, il cabaret Bruunt ha la specialità di far
accogliere i suoi avventori, da appositi scrit¬
turati, con ogni sorta d’insolenze, ed anche le
canzoni che vi si cantano suonano offesa per
coloro che seduti attorno a’ tavoli bevolto pa¬
ciflcamente la birra o l’assenzio.
Holdl.,, tül Ahl die queule, cite binettel
Holdl.. tü! Ah ete queule gu i al
Si tratta dunque di una delle tante curiosità
della vita parigina che ormai fa andare in vi¬
sibilio soltanto i provinciali avidi di emozio¬
ni nuove e di piaceri strani.
Arturo Schnitzler, un brillante commedio¬
grafo viennese, che ha, per suo fortuna, pochi
contatti con la letteratura drammatica del suo
paese, e molti con queila dellu Francia, com¬
mettendo forse una infedeltà cronologica, ha
immaginato un ritrovo ai tempi della rivolu¬
zione, sul tipo del cabaret Bruant, ed ha fat¬
to provare ai frequentatori dell'osteria del
Pappagallo verde sensazioni presso a poco u¬
guali a quelle che si procurano tanto facilinen¬
te gli odierni habitucs del bizzarro caffé di
Montmartre.
La commedia dello Schmitzler dopo Vienna
fu riprodotta a Parigi, al teatro Antoine, ma
mi pare che essa avrebbe trovato una sede pill
naturale tra le anezze comico-drammatiche“
del Grand Guiqnol.
Infatti l’atto unico che abbiamo udito ierse¬
ra all’Argentina altro non & che una fantasia
umoristica, nello svolgimento, con un improv¬
viso scoppio tragico nella soluzione.
Tuttavia il Pappagallo verde si ascolta con
interesse e con curiosità, per quanto le sorpre¬
se della favola siano poche; ma l’autore vien¬
nese possiede innegabilmente il senso del tea¬
tro, ed i contrasti che egli ha sceneggiato,
anche se non son) rigorosamente storici, e se
troppo si ravvicinano a quelli recenti del ca¬
baret Bruant presentano all’occhio dello spet¬
tatore delle inattese attrattive.
L'azione si syolge la sera del 14 lglio 1789,
nell'osteria di un certe Prospero. Costui era
stato in origine capocomico e per attirare av¬
ventori nel suo esercizio del Pappagallo ver¬
de faceva eseguire, ogni sera, dai suoi antichi
compagni di teatro delle scene in cui essi si
fingevano malfattori, e raccontavano ad alta
voce le loro gesta delittuose insultando spesso
i frequentatori che invece di offendersi li in¬
coraggiavano a proseguire. Molti nobili e
perfino qualche dama, alla ricerca di emozio-f
ni, si recavano al Pappagalto verde mescolan¬
dosi ai finti ladri ed assassini ed udendo i lo¬
ro racconti raccapriccianti.
II Schnitzler ci presenta, forse un po' troppo
prolissamente una di queste scene, nella quale
si distingue in particolar modo il vecchio co¬
mico Enrico. Egli giunge all’osteria tutto tra¬
felato e narra, ritraendo grandi effetti dram¬
matiei dal suo racconto, come poco prima ab¬
• bia ucciso il duca Emilio di Cadignan, avendo¬