Gano guniene vngn uer
luzionaria, pure ei accorgiamo subito
Cosi la commedia di Leone Tolstol
che siamo di fronte ad un uomo mi¬
come quella di Schnitzler furono alla
te, incapace di far male a chicches¬
fine ripetutamente applaudite, Ambe¬
sia: un debole, uno sperduto, ma in
due si replicano 4a stasera.
fondo una buona creatura, Della sua
L.
bontà egli da prova quando s’inter¬
* * *
poue in una lite fra maritoe mo¬
Le recite di Alessandro Moisst ter¬
glie, suol ospiti; ed é disposto a pren¬
mineranno lunedi 18 febbraio. A que¬
dersi le botte che il marito sta per
sta Compagnia succederà quella di
far cadere sulle spalle della sun
Ruggero Ruggeri, che promette due
compagna. Ma questo non impedisce
novità: L'Arcidiavolo, favola tragl¬
che ai suol benefattorj egli arraffl. di
comica in tre atti di Gherurdo Ghe¬
potte, zucchero e thé, svignandosela
rardi; II Messagpero, commedia in
poi piü che in fretta. Egli, poco pri¬
quattro atti di Enrico Bernstein,
ma, raccontando per accenni la sun
vita, non avevn marcato di avvertire
che dopo aver bevuto gli si manife.
stava 11 malo istinto di portar via
la robh degli altrl. Ecco dunque, in
atto, il suo racconto.
Ma quando egli vien ripreso, con la
refurtiva in tasca, e per il suo at¬
teggiamento perdonato, non pud ac¬
cettare la generosità degli ospiti 1
quali vogliono che egli tenga, per 11
vlagglo lo zucchero e il thé rubati.
Restituisce, pentito, il mal tolto, pa¬
godel perdono accordatogli in nome
di Cristo.
Raccontata cos! la commedin per¬
de ogni suo sapore. Ma come 11 Tol¬
stoi Uha scrittge la Compagnia Mols¬
si ruppresentata, é unn dellzia. ler¬
sera non soltanto 1l protagonista fu
attore di gran classe, ma anche tutti
gli altri — la signorina Fabbri la
signora Capodaglio, i1 Torrini, iI Bel¬
tramo — recitarono con perfetto stile,
In un qundro d’impeccabile e squlsi¬
ta armonin.
* * *
I Pappagallo verde rappresenta
tell’opern dt Schnitzler un tentativo
puramente formale di evasione dal
guo teatro. Egli — come ben dice
lo Spainl — ritrovö nella vita quott¬
diana tutti quel preziosi senthnent!
che 1 simbolisti credlevano esistessero
soltante uelle loro crenture deccezio¬
be, nute dallu loro funtasia; e si
preoccupö di adattare ognd novità
spirituale a'la formg tradizionale.
Nel Pappagallo verde, almeno im
apparenza, cambin strada: cercando
di fondere, nella rappresentazione lo
irreale col reale. Ma l’ironia tragica,
cioe l’essenza della sun poesia, rima¬
ne tuttavia il fondo dellg sun opera.
Nom é diffleile stabilire un avviel¬
namento di quest’opera dell’allora
glovaue medico viennese (la comme¬
din & del 1899) alln fortunn che sul¬
l’esemplo di Parigl, ebbero i Caburets
In Germania e nel pnesj di lingun te¬
desea. Si ricorderà che Wedekind nei
suo Cabaret di Monaco che chlamd
Undici carnefiei, egli riusei a otte¬
nere una vera e propria collübornzio¬
ne del pubblico allo spettacolo, Cosl,
0 presso a poco, come Schnitzler im¬
magina che succeda nella taverna del
(Pappagallo verden negli ultimi gior¬
—
ni del regno di Luigi AVI.
Frequentata da gentiluomint del¬
l’antico regime la taverna offre rap¬
presentazioni atte a suscitare brividi
di emozione Gll attori che raffigurano
tini di delinquenti, entrano improv¬
visamente nella taverna narrando 1
piü strani e terrificanti casl: altri
attori tengono loro bordone. Gli spet¬
tatori, auche se sono persone rag¬
guardevoli, non disdegnano dentro¬
mettersi nell'azione, parlando ai co¬
micl e provocando le loro risposte,
hon seinpre riguardose. Ma non
se ne offendono, per tema di es¬
sere derisi. Quel tanto di misterloso
che sorge da questi dibattiti, l’im¬
possibilità di determinare il punto nel
quale, cessando Ml vero, incomincia
l’invenzione scenica, offrono a que¬
gli spettatori emozioni che non san¬
no loro piü dare le rappresentazion!
ordinarie. Nella taverna del Pappa¬
pallo verde recita, fra gli altri, T’at¬
tore Henri. E' il piü bravo; quegli
che il pubblico predilige. Egli. che
neila vita é un sognatore, ha sposato
un'attrice che non pud dirsj d’illibati
costumi. Ma Henri non sa o non
vuol sapere. Egli ha il proposito
di ritirarsi dal teatro e di vivere
con l’adorata sposa, in campagna, in
tenero idillio, Annuncia che dard la
sun ultima recita, Egli infatti rientra,
poco dopo nella taverna, pallido,
sconvolto. Narra di avère ucciso l’a¬
mante di sua moglie, il Duca di Ca¬
dignac.
II pubblico segue con interesse la
narrazione del delitto ed ammira la
spontaneità e la forza drammatica
luzionaria, pure ei accorgiamo subito
Cosi la commedia di Leone Tolstol
che siamo di fronte ad un uomo mi¬
come quella di Schnitzler furono alla
te, incapace di far male a chicches¬
fine ripetutamente applaudite, Ambe¬
sia: un debole, uno sperduto, ma in
due si replicano 4a stasera.
fondo una buona creatura, Della sua
L.
bontà egli da prova quando s’inter¬
* * *
poue in una lite fra maritoe mo¬
Le recite di Alessandro Moisst ter¬
glie, suol ospiti; ed é disposto a pren¬
mineranno lunedi 18 febbraio. A que¬
dersi le botte che il marito sta per
sta Compagnia succederà quella di
far cadere sulle spalle della sun
Ruggero Ruggeri, che promette due
compagna. Ma questo non impedisce
novità: L'Arcidiavolo, favola tragl¬
che ai suol benefattorj egli arraffl. di
comica in tre atti di Gherurdo Ghe¬
potte, zucchero e thé, svignandosela
rardi; II Messagpero, commedia in
poi piü che in fretta. Egli, poco pri¬
quattro atti di Enrico Bernstein,
ma, raccontando per accenni la sun
vita, non avevn marcato di avvertire
che dopo aver bevuto gli si manife.
stava 11 malo istinto di portar via
la robh degli altrl. Ecco dunque, in
atto, il suo racconto.
Ma quando egli vien ripreso, con la
refurtiva in tasca, e per il suo at¬
teggiamento perdonato, non pud ac¬
cettare la generosità degli ospiti 1
quali vogliono che egli tenga, per 11
vlagglo lo zucchero e il thé rubati.
Restituisce, pentito, il mal tolto, pa¬
godel perdono accordatogli in nome
di Cristo.
Raccontata cos! la commedin per¬
de ogni suo sapore. Ma come 11 Tol¬
stoi Uha scrittge la Compagnia Mols¬
si ruppresentata, é unn dellzia. ler¬
sera non soltanto 1l protagonista fu
attore di gran classe, ma anche tutti
gli altri — la signorina Fabbri la
signora Capodaglio, i1 Torrini, iI Bel¬
tramo — recitarono con perfetto stile,
In un qundro d’impeccabile e squlsi¬
ta armonin.
* * *
I Pappagallo verde rappresenta
tell’opern dt Schnitzler un tentativo
puramente formale di evasione dal
guo teatro. Egli — come ben dice
lo Spainl — ritrovö nella vita quott¬
diana tutti quel preziosi senthnent!
che 1 simbolisti credlevano esistessero
soltante uelle loro crenture deccezio¬
be, nute dallu loro funtasia; e si
preoccupö di adattare ognd novità
spirituale a'la formg tradizionale.
Nel Pappagallo verde, almeno im
apparenza, cambin strada: cercando
di fondere, nella rappresentazione lo
irreale col reale. Ma l’ironia tragica,
cioe l’essenza della sun poesia, rima¬
ne tuttavia il fondo dellg sun opera.
Nom é diffleile stabilire un avviel¬
namento di quest’opera dell’allora
glovaue medico viennese (la comme¬
din & del 1899) alln fortunn che sul¬
l’esemplo di Parigl, ebbero i Caburets
In Germania e nel pnesj di lingun te¬
desea. Si ricorderà che Wedekind nei
suo Cabaret di Monaco che chlamd
Undici carnefiei, egli riusei a otte¬
nere una vera e propria collübornzio¬
ne del pubblico allo spettacolo, Cosl,
0 presso a poco, come Schnitzler im¬
magina che succeda nella taverna del
(Pappagallo verden negli ultimi gior¬
—
ni del regno di Luigi AVI.
Frequentata da gentiluomint del¬
l’antico regime la taverna offre rap¬
presentazioni atte a suscitare brividi
di emozione Gll attori che raffigurano
tini di delinquenti, entrano improv¬
visamente nella taverna narrando 1
piü strani e terrificanti casl: altri
attori tengono loro bordone. Gli spet¬
tatori, auche se sono persone rag¬
guardevoli, non disdegnano dentro¬
mettersi nell'azione, parlando ai co¬
micl e provocando le loro risposte,
hon seinpre riguardose. Ma non
se ne offendono, per tema di es¬
sere derisi. Quel tanto di misterloso
che sorge da questi dibattiti, l’im¬
possibilità di determinare il punto nel
quale, cessando Ml vero, incomincia
l’invenzione scenica, offrono a que¬
gli spettatori emozioni che non san¬
no loro piü dare le rappresentazion!
ordinarie. Nella taverna del Pappa¬
pallo verde recita, fra gli altri, T’at¬
tore Henri. E' il piü bravo; quegli
che il pubblico predilige. Egli. che
neila vita é un sognatore, ha sposato
un'attrice che non pud dirsj d’illibati
costumi. Ma Henri non sa o non
vuol sapere. Egli ha il proposito
di ritirarsi dal teatro e di vivere
con l’adorata sposa, in campagna, in
tenero idillio, Annuncia che dard la
sun ultima recita, Egli infatti rientra,
poco dopo nella taverna, pallido,
sconvolto. Narra di avère ucciso l’a¬
mante di sua moglie, il Duca di Ca¬
dignac.
II pubblico segue con interesse la
narrazione del delitto ed ammira la
spontaneità e la forza drammatica