9. 3. Der
gruene Kakadu
box 15/4
####
ROMA (120) □
Plazza Campo Marzlo, 2 - Telef. 65-867
AURUSTANU- MILIND
CRONACA TEATRALE
e specialmente la Cupodaglio, la
Una Commedia di 1oistol Fabbri, il Campf, 1o Scept. 11 Sorma¬
no, hanno composto, con la regia di
e una di Schnitzler al Manzom Guldo Saivini, un quadro vivacee
colorito. Numerose le chiamate alla
La commedia di Leone Tolstoi, Tut¬
fine.
to it male vien-ditti, & una delle tan¬
L’interessante spettacolo si replica.
#te lance spezzate dalla letteratura
p. d. f.
russa contro le gravi conseguenze
dell’ubbriachezza. Quando la meiite
e ottenebrata dall’alcool l’uomo puo
commettere le azioni piu indegne.
Cosi quel apassanter che ottiene o¬
spitalità nella modesta isba di un
contadino. Reca i segni di una pas¬
sata gentilezza di modi e di abitudi¬
ni, via anche — nel curioso giubhei¬
to scoppiato da tutte le parti e nel¬
l'ampia cravatta che lo fa somigliare
a un cloun di cui sembra, per ren¬
dersi accetto, essersi foggiata anche
l'anima — la prova della sua misera¬
bile caduta. E se la giovane padro¬
na dell’isba impreca contro il marito
che certamente le ternerà übbriacoe
il primo a riconoscere che, nella vi¬
ta, tutto il male vien di li: come 6
stato per lui che s’é ridotto a ruba
re con la pretesa di essere non un
ladro, ma un espropriatore dell'altru
ricchezza.
Se non gli dessero che un pezzo d
pane e un giaciglio. Ma purtroppe
il contadino ritorna con una botti¬
glia di vodkae il epassantes ne tra
canna bicchieri su bicchieri. Debole
ma generoso, difende la moglie dalle
violenze del marito che, ubbriaco
vilol piechiarla. All'alba, dopo che¬
ha bevuto gli avanzi della bottiglia
il apassantes függe aespropriandon
agli ospiti un pacchetto di té#e und
di zuecherc. Scoperto, inseguito, rag¬
giunto la buona moglie lo difende.
Ma non ce n’era bisogno: vuole el¬
la insegnare al marito quel che ha
da fare? Lo sa bene: perdonare, non
solo, ma concedere al miserabile di
portar via i due pacchetti.
Bontà evangelica che nell’arte tol¬
stoiana ha note di profonda umanità
eche — ecco l’esempio di ció che
possa sul cuore di un nomo — colpi¬
re il vagabondo piü di un'atroce sfer¬
zata, fa sgorgare dai suol occhi la¬
grime di vergogna e di pentimento, e
gli fa lasciare i pacchetti sul tavole
come se gli scottassero le mani.
II quadro é realistico, ma il suo
sigrificato é moraleggiante. Conser¬
va il profumo di un'arte che si pro¬
poneva di far nascere il bene dalla
rappresentazione del male. Vi sonc
nella commedia tratti tipici, caratte¬
ristici che gli esecutori hanno resc
con una leggera sfumatura di steatre
russos specialmente in certe vivacis¬
sime controscene. Alessandro Moissi
ha dato una leggera e vivida vacui¬
ta al rpassanter: ora umile, ora
burlesco, ora ardito ma sempre nel¬
le linee di una decadenza morale
che non tenta di nascondersi o
infingersi. La Capodaglio, in una
raccolta flgura di vecchia madre, la
Fabbri nella franca esasperazione
della moglie, il Torrini, il Bertramo
e gli altri furono evocati piu volte al
proscenio col Moissi.
A ben altro genere appartiene II
pappagallo verde di Arturo Schnitzler.
E' una vampata di tragica fronia nel¬
la quale si possono ritrovare non po¬
Ichi motivi delle piü moderne ten¬
denze teatrali. E' uno Schnitzier su¬
peratcre delle sottili analisi psicolo
giche di Anatol che nello studio der
rapporti fra i due sessi non ha atte
so Freud per intuire le cupe ombre
del sub-cosciente e per guardare fine
in fondo, con spietato senso realisti
co, nell'anima del suo protagonista
II quale é poi un attore del 1789 che.
#nel elima ardente della rivoluzione
gruene Kakadu
box 15/4
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ROMA (120) □
Plazza Campo Marzlo, 2 - Telef. 65-867
AURUSTANU- MILIND
CRONACA TEATRALE
e specialmente la Cupodaglio, la
Una Commedia di 1oistol Fabbri, il Campf, 1o Scept. 11 Sorma¬
no, hanno composto, con la regia di
e una di Schnitzler al Manzom Guldo Saivini, un quadro vivacee
colorito. Numerose le chiamate alla
La commedia di Leone Tolstoi, Tut¬
fine.
to it male vien-ditti, & una delle tan¬
L’interessante spettacolo si replica.
#te lance spezzate dalla letteratura
p. d. f.
russa contro le gravi conseguenze
dell’ubbriachezza. Quando la meiite
e ottenebrata dall’alcool l’uomo puo
commettere le azioni piu indegne.
Cosi quel apassanter che ottiene o¬
spitalità nella modesta isba di un
contadino. Reca i segni di una pas¬
sata gentilezza di modi e di abitudi¬
ni, via anche — nel curioso giubhei¬
to scoppiato da tutte le parti e nel¬
l'ampia cravatta che lo fa somigliare
a un cloun di cui sembra, per ren¬
dersi accetto, essersi foggiata anche
l'anima — la prova della sua misera¬
bile caduta. E se la giovane padro¬
na dell’isba impreca contro il marito
che certamente le ternerà übbriacoe
il primo a riconoscere che, nella vi¬
ta, tutto il male vien di li: come 6
stato per lui che s’é ridotto a ruba
re con la pretesa di essere non un
ladro, ma un espropriatore dell'altru
ricchezza.
Se non gli dessero che un pezzo d
pane e un giaciglio. Ma purtroppe
il contadino ritorna con una botti¬
glia di vodkae il epassantes ne tra
canna bicchieri su bicchieri. Debole
ma generoso, difende la moglie dalle
violenze del marito che, ubbriaco
vilol piechiarla. All'alba, dopo che¬
ha bevuto gli avanzi della bottiglia
il apassantes függe aespropriandon
agli ospiti un pacchetto di té#e und
di zuecherc. Scoperto, inseguito, rag¬
giunto la buona moglie lo difende.
Ma non ce n’era bisogno: vuole el¬
la insegnare al marito quel che ha
da fare? Lo sa bene: perdonare, non
solo, ma concedere al miserabile di
portar via i due pacchetti.
Bontà evangelica che nell’arte tol¬
stoiana ha note di profonda umanità
eche — ecco l’esempio di ció che
possa sul cuore di un nomo — colpi¬
re il vagabondo piü di un'atroce sfer¬
zata, fa sgorgare dai suol occhi la¬
grime di vergogna e di pentimento, e
gli fa lasciare i pacchetti sul tavole
come se gli scottassero le mani.
II quadro é realistico, ma il suo
sigrificato é moraleggiante. Conser¬
va il profumo di un'arte che si pro¬
poneva di far nascere il bene dalla
rappresentazione del male. Vi sonc
nella commedia tratti tipici, caratte¬
ristici che gli esecutori hanno resc
con una leggera sfumatura di steatre
russos specialmente in certe vivacis¬
sime controscene. Alessandro Moissi
ha dato una leggera e vivida vacui¬
ta al rpassanter: ora umile, ora
burlesco, ora ardito ma sempre nel¬
le linee di una decadenza morale
che non tenta di nascondersi o
infingersi. La Capodaglio, in una
raccolta flgura di vecchia madre, la
Fabbri nella franca esasperazione
della moglie, il Torrini, il Bertramo
e gli altri furono evocati piu volte al
proscenio col Moissi.
A ben altro genere appartiene II
pappagallo verde di Arturo Schnitzler.
E' una vampata di tragica fronia nel¬
la quale si possono ritrovare non po¬
Ichi motivi delle piü moderne ten¬
denze teatrali. E' uno Schnitzier su¬
peratcre delle sottili analisi psicolo
giche di Anatol che nello studio der
rapporti fra i due sessi non ha atte
so Freud per intuire le cupe ombre
del sub-cosciente e per guardare fine
in fondo, con spietato senso realisti
co, nell'anima del suo protagonista
II quale é poi un attore del 1789 che.
#nel elima ardente della rivoluzione