II, Theaterstücke 9, (Der grüne Kakadu. Drei Einakter, 3), Der grüne Kakadu. Groteske in einem Akt, Seite 319

Scena di Mario Sironi per Mudonna Imperm, alla stagione lirica del Casino Municipale di San Remo.
tute, ma ne tragga tutto il rilicvo possibile, che faccia ri¬
paura prima della recita. Dopo il successo diventa un lconc.
derc o piangere, ma che sia ad ogni parola evidente, neces¬
E umano.
sario, caratteristico. Grande é l'amore di cui egli circonda
lo credo che il regista italiano, quanto a scenografia,
ogni parte, anche la piu piccola, e ammirevole il suo me¬
segua in genere un processo piu semplice e chiaro. Fa quel¬
todo di convinzione, che nulla ha di pedantesco perché fon¬
lo che vede, se conosce la tecnica per poter disegnare, vale
dato sulla sicurezza che egli ha di sc stesso, sicurezza che
a dire copiare il proprio pensiero. Se non la conosce, non
si trasmette agli altri v. Solo cosi l'attore pud effettivamente
c’eniente di male; al contrario, basta che egli abbia discer¬
crcare la sua parte, sc il regista, anziché contrastarlo & com¬
nimento c autorità, II discernimento di scegliere opportu¬
primerlo dentro schemi tcorici, gli spiana la strada per la
namente il suo collaboratore sccnografico, l'autorità di gui¬
sua libera creazione. Naturalmente il regista eleva di na¬
darne la mano per tutto ció che occorre alla regia, lasciando
scosto deg' argini potenti ai lati di quella strada, perché la
poi libera la sun fantasia di apportare un contributo origi¬
prepotente creazione di una parte non ricada poi a danno
nale di linee, di toni, di architetture.
dell'interpretazione generale, cioc dello stile della recita.
Ed ccco che il regista, ordito il suo piano di battaglia
II regista & un tcorico c un pratico. Abbiamo altra volta
sccnotecnica, passa allo studio segreto della recitazione.
affermato che il suo lavoro piu arduo é già finito il giorno
Studio lungo, minuzioso, sevcro, che ogni regista che si ri¬
in cui cominciano le prove. Ma & pura tcoria. Puó avvenire
spetti sa hissare sulla carta. Accanto a ogni frasc c talvolta
talvolta che una sccna preparata con cura minuziosa in una
a ogni parola del testo, il regista, con seghi che possono
determinata forma debba esserc cambiata di botto, perché,
sembrare anche cabalistici, indica intonazioni, intenzioni,
provando, a un attorc & venuto d’impulso un grido, uno
voce, impeto, suono; in una parola: recitazione.
sguardo, un gesto impensato, che capovolge i valori eichia¬
Naturalmente lo pud farc solo sc conosce intimamente
roscuri preparati. Ma & cosi bello quel grido, che val la
i suoi attori e quel che ciascuno rende. Che sc invece non
pena di rifare il lavoro tutto da capo!
li conosce, errore gravissimo & quello di voler imporre la
propria manicra, alla cicca.
Ho pronunziato una parola pericolosa, lo so: manicra.
I peggiori nemici della regin sono i consigli, anche i
M'esfuggita, mia non la ritiro.
buoni consigli, sc offerti gratuitamente. II regista non deve
I grandi registi cercano sempre di adattare in un certo
seguire mai i consigli altrui; non per albagia, che allora
senso la parte all'attore. Ricordo quanto scrissi a proposito
sarebbe un insufticiente; ma perché & l’unico modo di sal¬
di un celebre regista: “ll personaggio & già in lui, ma
vazionc. Se il regista ha crcato un clima dentro di sé, se
occorre che l’attore lo ricrei, occorre che reciti le sue bat¬