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„ODSERTER
1. öeterr. behördl. konz. Usternehmen für Zeitungs-Ausschaltte
Wien, I., Conoordiaplatz 4.
Vortretungen
in Berlln, Basel, Budapest, Chleago, Cleveland, Christiania,
Gent, Kopenhagen, London, Madrid, Malland, Minneapolls,
New-Vork, Paris, Rom, San Prancisen, Stockholm, St. Petere¬
burg, Toronto.
#be-
:
Ausschnitt au
I Giomale d'Italia, Roma
L0NT 1915
eatri ed Arte
0
"1 Briganti , di Offenbach all' Apollo
u Marfimonio & Abzielo ,□ K. Secithien) Offenbach ha un gran merito, per i pro¬
Tprietari di teatro e per i direttori di Com¬
al Teatro Metastasio
pagnie: egli fa sempre riempiro anche la
Spunto comico, arguto, originale e piü
sala piu vasta. Ció che dimostra che il
che tre quarti di commedia: questo & l’e¬
buon gusto musicale non é ancora del tut¬
same clinico del Matrimonio d’Anatolio,
to tramentats nei pubblici, usi anche a
muovo lavoro di Arturo Schnitzler, che fü
dato iersera per la prima volta al teatrofrequentare per abitudine i teatri di ope¬
Minimo. Come ognun comprende, per for¬
retta e, peggio, i caffé-concerto. Certo 3
mare il tutto mancava meno d’un quarto:
che i ( Briganti: — una delle operette
ebbene, appunto per una frazione di com¬
piu antiche (fu data per la prima volta
media lo Schnitzler fu flschiato.
a Parigi, al Theatre des Variétés, nel ’69)
Non che i. pubblico — Dio, come sono co¬
— iersera sono stati gustati da un bellis¬
stantemente affollate le novitd del Minimol
simo pubblico attento. Queste buffonerie ri¬
— abbia avuto torto di manifestare cosl, in
I modo rumoroso e sibilante, la sua opinione:
vestite di musica, anche piu buffonesca,
no, che la frazione assente era precisamen¬
questo alternarsi di ariette gaie, schioppet¬
—
te la fine, e senza fine una commedia di¬
tanti, con la romanza sentimentalissima,
venta.,, indefinibile. Con la fine invece una
proprio vecchio stampo, dal largo e dolce
commedia & quasi sempre degna di consi¬
accenno melodico ricolmo di inspirazione,
derazione, se non altro perché palesa qua¬
tutto questo insieme — che segnoil d meto¬
Je sia la forza riassuntiva, risolutiva, sin¬
do nuovon nell’operetta, e che furoreggiö
tetica di cui dispone la mente del comme¬
diograw.
in Francia sessanta anni fa — oggi anco¬
ra produce un fascino irresistibile sui pub¬
Lo Schnitzler pare abbia voluto, questa
blici nostri. Non c’é che da rallegrarsene.
volta almeno, limitare la mostra delle sue
abilità di scrittore di teatro al dialogo, svel¬
1 4 Briganté, sono messi in iscena, al¬
to. spiritoso. spontaneo, e al disegmo delle
I’Apollo, riccamente. La D’Orea e tutti 1
scene, naturale, semplice, felice: arrivato
suol compagni mettono in ottima mostra
a quel punto in cui qualunque probo au¬
tore di commedia si sarebbe ritenuto in do-ogni loro migliore dote artistica. A parer
mio — questi spettacoli al niovissimo teg¬#
vere di concludere, di tirare una somma,
tro Apollo — meritano la micliere fertsche
lo Schnitzler invece ha posato la penna,
si e fregato le mani e ha detto: basta. Per¬
ché? Non teniamoaffatto a processare ie
intenzioni dello Schnitzler: tuttawia ci sem¬
bra ch’egli abbia voluto lasciar cosl, in as¬
so, la sua commediola per sfuggire al pe¬
ricolo di cascar nel vecchio e nel volgare.
Ecco, infatti, come si svolge la faccenda.
Anatolio, un giovanotto di bel mondo —
quel mondo é bello per definizione — é sta¬
to la sera precedente in casa della sua fl¬
danzata, dove aveva luogo una festa di fa¬
miglia, e n'è uscito com la testa un po’ ef¬
fervescente per effetto di champagne.
Si badi che il matrimonio dei due colom¬
bi — una, almeno, & colomba sul serio —
e fissato per ie due del giorno seguente.
Chi pud sapere quali idee, rosee o fosche,
si agitino nella mente dello sposo la notte
che precede il cosi detto fausto giorno? Per
esempio quelle che Anatolio andava rimu¬
ginando quella notte di carnevale tornan¬
do a casa erano assai dolorose e preocoo
panti: la libertà perduta, l’amore legaue!
In tali condizioni di spirito, chi pud dire
fln dove arrivasse la passione del fidanza¬
to per la sua futura metà?
Fatto si é che Anatolio decide di affoga¬
e tutte queste preoccupazioni in un'avven¬
tura di veglione, con una graziosa masche¬
rina di sua vecchia conoscenza. Ma il gior
no dopo? Come si fa a liberarsi dell’amo¬
rosa e momentanea ma ingombrante com¬
pagna, che non vuol saperne di lasciare il
suo riconquistato tesoro? Sono pene que¬
ste cui lo Schnitzler ci ha fatto assistere
iersera, senza che ne provassimo dolore.
Tutto al mondo ha flne, anche le penee le
angustie, tranne.,, qualche commedia.
Lo Schnitzler per dare una soluzione al
suo lavoro avrebbe dovuto creare uno scan¬
dalo: T’amante avrebbe dovuto mandare
a monte il suo matrimonio o avrebbe do¬
vuto consolarsi con il fldato amico dello
sposo. Nel primo caso: farsa tragicomica e
vecchia: nel secondo amarezza e scettici¬
smo ormai troppo comuni e passati di mo¬
da, Efra il sie i no, l’autore fu dunque di
parer contrario.
Rare volte i comici del Minimo hanno re¬
citato con tanta arte, con tanta verve, con
tnta naturalezza come iersera: erano i va¬
lorosi coniugi Zambuto e lo Jacarino.
I. rein.
„ODSERTER
1. öeterr. behördl. konz. Usternehmen für Zeitungs-Ausschaltte
Wien, I., Conoordiaplatz 4.
Vortretungen
in Berlln, Basel, Budapest, Chleago, Cleveland, Christiania,
Gent, Kopenhagen, London, Madrid, Malland, Minneapolls,
New-Vork, Paris, Rom, San Prancisen, Stockholm, St. Petere¬
burg, Toronto.
#be-
:
Ausschnitt au
I Giomale d'Italia, Roma
L0NT 1915
eatri ed Arte
0
"1 Briganti , di Offenbach all' Apollo
u Marfimonio & Abzielo ,□ K. Secithien) Offenbach ha un gran merito, per i pro¬
Tprietari di teatro e per i direttori di Com¬
al Teatro Metastasio
pagnie: egli fa sempre riempiro anche la
Spunto comico, arguto, originale e piü
sala piu vasta. Ció che dimostra che il
che tre quarti di commedia: questo & l’e¬
buon gusto musicale non é ancora del tut¬
same clinico del Matrimonio d’Anatolio,
to tramentats nei pubblici, usi anche a
muovo lavoro di Arturo Schnitzler, che fü
dato iersera per la prima volta al teatrofrequentare per abitudine i teatri di ope¬
Minimo. Come ognun comprende, per for¬
retta e, peggio, i caffé-concerto. Certo 3
mare il tutto mancava meno d’un quarto:
che i ( Briganti: — una delle operette
ebbene, appunto per una frazione di com¬
piu antiche (fu data per la prima volta
media lo Schnitzler fu flschiato.
a Parigi, al Theatre des Variétés, nel ’69)
Non che i. pubblico — Dio, come sono co¬
— iersera sono stati gustati da un bellis¬
stantemente affollate le novitd del Minimol
simo pubblico attento. Queste buffonerie ri¬
— abbia avuto torto di manifestare cosl, in
I modo rumoroso e sibilante, la sua opinione:
vestite di musica, anche piu buffonesca,
no, che la frazione assente era precisamen¬
questo alternarsi di ariette gaie, schioppet¬
—
te la fine, e senza fine una commedia di¬
tanti, con la romanza sentimentalissima,
venta.,, indefinibile. Con la fine invece una
proprio vecchio stampo, dal largo e dolce
commedia & quasi sempre degna di consi¬
accenno melodico ricolmo di inspirazione,
derazione, se non altro perché palesa qua¬
tutto questo insieme — che segnoil d meto¬
Je sia la forza riassuntiva, risolutiva, sin¬
do nuovon nell’operetta, e che furoreggiö
tetica di cui dispone la mente del comme¬
diograw.
in Francia sessanta anni fa — oggi anco¬
ra produce un fascino irresistibile sui pub¬
Lo Schnitzler pare abbia voluto, questa
blici nostri. Non c’é che da rallegrarsene.
volta almeno, limitare la mostra delle sue
abilità di scrittore di teatro al dialogo, svel¬
1 4 Briganté, sono messi in iscena, al¬
to. spiritoso. spontaneo, e al disegmo delle
I’Apollo, riccamente. La D’Orea e tutti 1
scene, naturale, semplice, felice: arrivato
suol compagni mettono in ottima mostra
a quel punto in cui qualunque probo au¬
tore di commedia si sarebbe ritenuto in do-ogni loro migliore dote artistica. A parer
mio — questi spettacoli al niovissimo teg¬#
vere di concludere, di tirare una somma,
tro Apollo — meritano la micliere fertsche
lo Schnitzler invece ha posato la penna,
si e fregato le mani e ha detto: basta. Per¬
ché? Non teniamoaffatto a processare ie
intenzioni dello Schnitzler: tuttawia ci sem¬
bra ch’egli abbia voluto lasciar cosl, in as¬
so, la sua commediola per sfuggire al pe¬
ricolo di cascar nel vecchio e nel volgare.
Ecco, infatti, come si svolge la faccenda.
Anatolio, un giovanotto di bel mondo —
quel mondo é bello per definizione — é sta¬
to la sera precedente in casa della sua fl¬
danzata, dove aveva luogo una festa di fa¬
miglia, e n'è uscito com la testa un po’ ef¬
fervescente per effetto di champagne.
Si badi che il matrimonio dei due colom¬
bi — una, almeno, & colomba sul serio —
e fissato per ie due del giorno seguente.
Chi pud sapere quali idee, rosee o fosche,
si agitino nella mente dello sposo la notte
che precede il cosi detto fausto giorno? Per
esempio quelle che Anatolio andava rimu¬
ginando quella notte di carnevale tornan¬
do a casa erano assai dolorose e preocoo
panti: la libertà perduta, l’amore legaue!
In tali condizioni di spirito, chi pud dire
fln dove arrivasse la passione del fidanza¬
to per la sua futura metà?
Fatto si é che Anatolio decide di affoga¬
e tutte queste preoccupazioni in un'avven¬
tura di veglione, con una graziosa masche¬
rina di sua vecchia conoscenza. Ma il gior
no dopo? Come si fa a liberarsi dell’amo¬
rosa e momentanea ma ingombrante com¬
pagna, che non vuol saperne di lasciare il
suo riconquistato tesoro? Sono pene que¬
ste cui lo Schnitzler ci ha fatto assistere
iersera, senza che ne provassimo dolore.
Tutto al mondo ha flne, anche le penee le
angustie, tranne.,, qualche commedia.
Lo Schnitzler per dare una soluzione al
suo lavoro avrebbe dovuto creare uno scan¬
dalo: T’amante avrebbe dovuto mandare
a monte il suo matrimonio o avrebbe do¬
vuto consolarsi con il fldato amico dello
sposo. Nel primo caso: farsa tragicomica e
vecchia: nel secondo amarezza e scettici¬
smo ormai troppo comuni e passati di mo¬
da, Efra il sie i no, l’autore fu dunque di
parer contrario.
Rare volte i comici del Minimo hanno re¬
citato con tanta arte, con tanta verve, con
tnta naturalezza come iersera: erano i va¬
lorosi coniugi Zambuto e lo Jacarino.
I. rein.