M
box 34//7
8. Die letzten asken
1342
XUOVA RASSEGNA DI LETTERATURE MODERNE
Situnzione a tinte fosche, immensamente drammatica, terribilmente verista.
penetra fra le brutture umane molto pin addentro che non facciano le ardi¬
tezze nataraliste di Zola, perche la bestia umana appare qut non gia pervertita
nei compimento d’una qualsiasi funzione fisiologica, ma nell’essenza stessn della
caratteristica umana, anima e sentimento. Non 80 se sia interessante il discu¬
tere sull’opportunità di portare alla scena questi impressionanti problemi psi¬
cologiei. Per mio conto non vi trovo nulla in contrario, perché credo ferma¬
mente che tutto quanto e nella natura é pure nell’arte, e perche gli ammae¬
stramenti ehe si riccvono sono cosi soggettivi che l’uno puo trovare una lezione
morale la dove l’altro pud sentire un eccitamento al vizio. Quello che m’ inte¬
ressn assai pin é di für osservare come lo Schnitzler si palesi tutto intero
della sun razza colla brutalità della potente concezione drammatien, colla
pesantezza e la rigidità dello svolgimento. Si direbbe che a fatica egli tra¬
duce in azione il suo pensiero; perché il personaggio di Rodemacher persino
non gli riesce disegnato colla naturalezza e la facilità necessarie per renderlo
credibile e accettabile, e quando noi assistiamo alla scena capitale, in eni l’odio
dello seingurato si riversa, non contro colui che ne é la enusa, ma contro un 1C
pupazzo qualunque che é stato messo ll per für dello spirito, sentiamo che
questo artificio scenico e fatto apposta per rendere possibile un altro senti¬
mento dopo l’odio, quello dell’inanità di ogni cosa umana, dello schifo e della
hausea che nello sprezzo sovrano di ogni cosa della terra, riassumano il senti¬
mento ultimo di chi amareggiato della vita, é sul punto di congedarsi per sem¬
pre da quella che gli fu matrigna crudele. Piü che Rodermacher all’autore 6 rin¬
scito di rappresentare meglio e pin verosimile il personaggio di Veighast, per
il quale infatti pin semplice gli appare l'’animo, dominato da sentimenti meno
complessi, e pin facili a mostrarsi sulla scenn.
Cosl senza che nessnno I'abbia voluto si é indotti a fare nostro malgrado
un confronto, non tanto fra due nomini, ma piuttosto fra il genio di due razze.
II lavoretto scenico del Clarctie é fatto con nulla, e si svolge colle mille
iridescenze effimere dello spirito dell' eleganza, della civetteria squisita, sen¬
za che nulla di sostanziale resti in fine; si svolge, si dilunga diluendosi e
svaporando; nell’altro invece, & Le ultime mascheres il pensiero é cosl forte,
vi assale con tanta brutalità, vi investe cosl aspramente, che vi sentite a di¬
sagio sotto la stretta di questa mano poderosa che senza riguardi, senza le
buone forme, vi ha rudamente afferrato, e che non é disposta a lasciare la
presn.
Dello Schnitzler é pure lo scherzo comico & Una cena d’addio ) ma non
val la pena di parlarne. Diro solamente che Emma Grammatica vi é riuscita
deliziosa, e che nulla stupisce di pin dell’attività prodigiosa del suo genio crea¬
tore.
Sembra che la sua anima vibri del pulpito di cento altre, ed ora appas¬
sionata, ora gaia, ora birichinn, essa crea un mondo la eui essenza 6 la squi¬
sitezza del suo sentimento artistico.
sovrapposto e d
sia la madre ca
del figlio solitar
Spei
1zi
ne africa
Per mancanza di
prossimo numero la co
Storia di una formul
box 34//7
8. Die letzten asken
1342
XUOVA RASSEGNA DI LETTERATURE MODERNE
Situnzione a tinte fosche, immensamente drammatica, terribilmente verista.
penetra fra le brutture umane molto pin addentro che non facciano le ardi¬
tezze nataraliste di Zola, perche la bestia umana appare qut non gia pervertita
nei compimento d’una qualsiasi funzione fisiologica, ma nell’essenza stessn della
caratteristica umana, anima e sentimento. Non 80 se sia interessante il discu¬
tere sull’opportunità di portare alla scena questi impressionanti problemi psi¬
cologiei. Per mio conto non vi trovo nulla in contrario, perché credo ferma¬
mente che tutto quanto e nella natura é pure nell’arte, e perche gli ammae¬
stramenti ehe si riccvono sono cosi soggettivi che l’uno puo trovare una lezione
morale la dove l’altro pud sentire un eccitamento al vizio. Quello che m’ inte¬
ressn assai pin é di für osservare come lo Schnitzler si palesi tutto intero
della sun razza colla brutalità della potente concezione drammatien, colla
pesantezza e la rigidità dello svolgimento. Si direbbe che a fatica egli tra¬
duce in azione il suo pensiero; perché il personaggio di Rodemacher persino
non gli riesce disegnato colla naturalezza e la facilità necessarie per renderlo
credibile e accettabile, e quando noi assistiamo alla scena capitale, in eni l’odio
dello seingurato si riversa, non contro colui che ne é la enusa, ma contro un 1C
pupazzo qualunque che é stato messo ll per für dello spirito, sentiamo che
questo artificio scenico e fatto apposta per rendere possibile un altro senti¬
mento dopo l’odio, quello dell’inanità di ogni cosa umana, dello schifo e della
hausea che nello sprezzo sovrano di ogni cosa della terra, riassumano il senti¬
mento ultimo di chi amareggiato della vita, é sul punto di congedarsi per sem¬
pre da quella che gli fu matrigna crudele. Piü che Rodermacher all’autore 6 rin¬
scito di rappresentare meglio e pin verosimile il personaggio di Veighast, per
il quale infatti pin semplice gli appare l'’animo, dominato da sentimenti meno
complessi, e pin facili a mostrarsi sulla scenn.
Cosl senza che nessnno I'abbia voluto si é indotti a fare nostro malgrado
un confronto, non tanto fra due nomini, ma piuttosto fra il genio di due razze.
II lavoretto scenico del Clarctie é fatto con nulla, e si svolge colle mille
iridescenze effimere dello spirito dell' eleganza, della civetteria squisita, sen¬
za che nulla di sostanziale resti in fine; si svolge, si dilunga diluendosi e
svaporando; nell’altro invece, & Le ultime mascheres il pensiero é cosl forte,
vi assale con tanta brutalità, vi investe cosl aspramente, che vi sentite a di¬
sagio sotto la stretta di questa mano poderosa che senza riguardi, senza le
buone forme, vi ha rudamente afferrato, e che non é disposta a lasciare la
presn.
Dello Schnitzler é pure lo scherzo comico & Una cena d’addio ) ma non
val la pena di parlarne. Diro solamente che Emma Grammatica vi é riuscita
deliziosa, e che nulla stupisce di pin dell’attività prodigiosa del suo genio crea¬
tore.
Sembra che la sua anima vibri del pulpito di cento altre, ed ora appas¬
sionata, ora gaia, ora birichinn, essa crea un mondo la eui essenza 6 la squi¬
sitezza del suo sentimento artistico.
sovrapposto e d
sia la madre ca
del figlio solitar
Spei
1zi
ne africa
Per mancanza di
prossimo numero la co
Storia di una formul