VI, Allgemeine Besprechungen 2, Ausschnitte 1933, undatiert, Seite 74

di grappoli Autunno
s vendemmie intento
in di Bacco i frutti
3, al campo tutti
ieto e contento
inna nella quale viene
leglio s’ammanterebbe
si umili spoglie: pec¬
dei nostri giorni, arse
cchiate, esauste dalla
pour cause, S’allonta¬
1
litore di manica stretta
#ra degli stipiti, due
on am ii rieret
s budella,
anto agli occhi miei
rtolanella
—intäbärrato e incar¬
Ninfa villereccin mol¬
gne di frutti, di ver¬
re l’ortolano vacca¬
ra del galante quanto
o6 questo che poponi
teranno., il dopplo!
dve imparasti
stumi?
ichezza guasti
eri fumi?
sa di gelosia il no¬
ghiotta scena nella
sorti circondano la
ti dalle lunghe pipe
ali c’imbatteremo a¬
no, sapore di Fotira
7ero:
oro aduna
erin compone,
la ragiono
O e fortuna
nico verseggiatore sia
S comunale de' suoi
rbante spiega u me¬
zi vecchioni, accorta¬
rofumata drogs tanto
o indigesto
provvida bevanda
1 di questo
abia manda
ano due scene d’orgia:
visi imbambolati dal¬
hanno della vite una
to:
lor Pastori
or gioie e piaceri
nze e tra i bicchieri
centi amori
di bottigliee di bie
rovesclate, ove le bie¬
asportate dalla uisione
ia, 6 und lezione di mo¬
naliero effanno
r trastulli e gioco.
poco à poco
disdoro e danno
Dell’nom che in guerregaiar arde e delira
La Donna éche compone e placa T’ira
#. se non avessimo fatta recente conoscenzu con
I’Imperatrice del Celeste Impero!
Ma nella vecch’a casa il quarto d’ora é scoc¬
cato all’orologio a polvere, che la sa pid lunga di
un cronometro in fatto di esattezza, e il lettore
ha il diritto di ottenere l’adompimento almeno di
una parte della min promessa!
Funvia.

*
I movimento letterario a Vienna
Nella bella cittä moderna, dove sulla larghezza
maestosa dei Ring sembra volure la tramvia elettriga

e passano veloci le verture Cigli shetl enva
mirabili, nella cittä antica dove tutte le vie stärtte)
un po' tortuose sboccano mirabilmente nella pitza,
di S. Stefano dove il duomo erge al cielo grigie wh
mille pinnacoli gotici, si pud dire, che fino a pochi
anni fa non ci fosse una letteratura propria. Ferdi¬
nando de Laar e Maria Ebner-Exembad erano i soli
letterati moderni. II pontefice sommo, il critico su¬
premo del vecchio spirito viennese restava pur sem¬
pre Lodovico Speidel, e vicino a questa poca vera
letteratura fioriva, Come una gramigna, feconda ma
inutile, quella produzione, giornalistica piü che altro,
spesso frivola e corrotta, elegante talvolta ma super¬
ficiale sempre, che era come la formula inevitablle
della produzione letteraria viennese.
Da una parte dunque un'apatia simile a larga di¬
stesa d’acqua stagnante che nou conservava neppure
una vera forma conservativa, dall'altro lo spumeg¬
giare vuoto d’una bottiglia di chumpagne di marca
falsa.
Fu Ermann Behr che dopo il suo lungo sog¬
giorno all’estero, portó un vasto soflio di vita nuova
vivificante allo spirito viennese.
Viaggiando, visitando le capitali dell'intellettualità
europea, il suo animo mobile e vivace d’artista semi
il bisogno d’espandersi altrimenti, di scrivere in altro
modo di quello usato nella sua patria.,, E con lui la
letteratura moderna nasce; egli libera le individualità
giovanili che non osavano quasi mostrarsi Lberamente,
le libera dalle pastoie del convenzionalismo, dalla fri¬
volezza che minacciava di vincere. Nei suo giornale
Die Zeit, nelle sue conferenze, in ogni sua manife¬
stazione, addimostró le tendenze piu schiettamente
moderne, spiegó il vessillo d’un'arte novella, difen¬
dendo e quasi crean lo il movimento secessionista e
divento cosi ben presto l’idolo eil duce degli artisti
giovani.
Qiello che Giorgio Brandés fece per la Scandi¬
navia, egli tece per Vienna. Malgrado che la sua
nei suoi scritti, il colorito, la spontaneità sono tali
cne vincono il lettore della sua opera, lo spettatore
delle sue commedie.
Arturo Schnitzler & cclui che tiene senza dubbio
Ul primato quale autore drammatico nella capitale
austriaca. Ricco di spirito come un parigi#o, senti¬
mentale ed ironico, elegante nella forma c sapendo
freuare In sul natura portata spesso al lirismo con
una riserva piena di distinzione. Egli ci descrive con
evi novelle ci
Ai. Sienrenten Kenit. Senunse 110
la parte de
ich es sebe (Come lo vedo). Se la forma ricorda
riuscire util
Arturo Schnitzler egli ha un'arte tutta sun di co¬
ha scelto un
gliere a volo i piu fugaci sentimenti, le piu sonili
che, quella
impressioni e di fermarle sulla carta con pochi tratti
chiarare ch
rapidi e concisi.
lodi, per la
le ricerche,
Quando Leo Ebermann fece rappresenrare il suo
dei gindizi,
primo dramma lo acclamarono il nuovo Grillparzer,
esporitiva. N
ma poi la sua inerzia non corrispose alle speranze
scire veram
fondate su Jui. leilippo Langmann é forse il piu co¬
que voglia g
nosciuto in Italia, poiché Ermete Zacconi ci lece co¬
conoscere d
nöscere con mieravigliosamente interpretato da Jui,
dubbio che #
Burtel Turaser, in forte dramma socialista.
tal libro obi
Ispirandosi a Charles Baudelaire ed a Verlaine, Fe¬
pararne und
lix Doermann scrisse le suc poesie piene di senti¬
Egli 6 per
mento, ma sentimento strano, spesso morboso. Nuoce
tore, il qual
in iei ia troppo evidente ricerca dell elletto, ma nei
lavoro, 6 81
di colleghi
suo lavoro Ledige Leüt (Celibatari) lo studio d’am¬
serie di noten
biente é d'un reale valore.
Dizionarto.
Tra i giovani artisti che seguono con amore oqni
Riconosco
nuova manifestazione del bello sono da ricordare an¬
del pedantes
cora Leopold Andrian, l’autore del Garten der Er¬
vincere quel
kenntes, Otto Hössl, Karl Kraus, Hermann Menkes,
che mi perin
Leo Huschfeld, l’autore dei Lumpen, il pittore della
vita dei coll
bobeme viennese, Jacob Wassermann, che scrisse un
mi
romanzo interessantissimo - Gli ebrei di Lingdorff¬
e infine Maria Herzfeld, la piü coraggiosa, la piü
8
femminina, la pid fine delle scrittrici austriache, nom
a
anche per le spe traduzioni e per i suoi forti studi
sta
sulla letteratura scandinava.
E lasciando per un momento da parte il real in¬ nella sus
gegno di questi scrittori, chi ha avuto la fortuna di
conoscerne qualcuno o di conoscerne molti, pud e
Prima di
deve affermare la loro cognizione profonda delle
scuto la
opere d’arte straniere, dell'arte francese e dell'arte
8e
nostra specialmente. Non c’é alcuno di questi ed altri
scrittori tedeschi che non possa, per esempio, discu¬
bil
tere e commentare l’opera di Gabriele d’Anpüinzio;
00
nei giornali letterari piu moderni, die Zeit, die Wage,
la
Wiener Rundschau, spesso trovansi degli studii inte¬
ressanti sugli autori italiani; invece da noi molti di
tic
questi scrittori sono, ingiustamente, sconosciuti af¬
fatto, ed io mi domando, perché mentre a Vienna
8
n
c’é addirittura un traduttore, Otto Eisenschitz, che
non fa altro che tradurre i lavori italiani per ü tcatro
1
della Josefstadt, perché dico nessuno dei nostri edi¬

tori, invece di far stampare sempre certi romanzi di
Ohnet o della Verner, non si occupi di far cono¬
scere all'Italia Schnitzler o Altemberg che sarebbe
un bene per quanti si occupano d’arte veta?
WiLIv Ias.
Malinconie di un pedante
(A proposito di un dizionario storico-letterario)
E una vera fatalitä: in Italia si aspetta ancora

una storia letteraria completamente seddisfacente;
tutte presentano qualche difetto; o insufficienti o
importanza
pedantescamente diffase; otroppo personali o troppo
dell’autore 8
scolorite; si sperava molto nel Bartoli, ma eli venne
del lavoro,
amantare, e lasció il lavoro incompiuto. Uno stra¬
nalità dello
niero, il Gaspary, sembrö alfine, con nostra vergo¬
gna, potesse darci l’opera organicamente ordinat# e
(1) Virron
condotta con sana critica; ma anch’egli lascio a mezzo
della letteran
ravia, 1900.
il lavoro, troncando nel suo fiore una vita di studi