VI, Allgemeine Besprechungen 2, Ausschnitte 1933, undatiert, Seite 124


si puó dire il piu movimentato. Fu in que¬
st'anno che ella conobbe madame Swet¬
chine, conoscenza — come abbiamo visto —
cominciata con un certo ritegno ma che col
volgere degli anni doveva cambiarsi in una
vera e profonda amicizia.Voi siete stata
molto buona con men — le confessava qual¬
che tempo dopo in una sua lettera l’ardente
signora russa — v molto buona di parolee di
azioni: ma ció che piü mi ha penetrato sono
stati quei lampi di una fiducia che non vole¬
vate ancora confidarmi. Quando miconosce¬
rete un po' di piü, non sognerete né meno
a contestarmi il diritto di sapere ogni
Cosa „.
E fu anche in quell’anno che ella di¬
venne amica dello scultore Tenerani, l’u¬
nico fra i discepoli del Canova che sem¬
brava aver ereditato qualche rara virtü
del maestro. Da lui si recava spesso nel suo
studio di Piazza Barber i e fu durante
una di queste visite che gli ordind un bas¬
sorilievo rappresentante l’episodio di Bu¬
dore et Cymodocéen nei Martiri dello Chateau¬
briand. Questo bassorilievo — pagato cento¬
cinquanta luigi d’oro, pari a 3.60o franchi
d’allora — fu eseguito dallo scultore romano
e regolarmente spedito in Francia: &unico
esemplare io credon — annota sua nipote —
eche esista da noi diquell’artista, eche la si¬
gnora Récamier ha lasciato in eredità al mu¬
seo di Saint-Malo v. Con questo er voto d’ar¬
te — un ex voto che riuniva la memoria del
Canova onorato nel suo discepolo piu degno
e l'amore per lo Chateaubriand di cui vo¬
leva eternare nel marmo una delle piu
suggestive visioni dell’opera — la divina
Giulietta lascié Roma per l’ultima volta.
Ma a noi piace d’immaginarla ancora er¬
rante fra le rovine romantiche della Via
Appia o del Palatino e distesa con quel suo
atteggiamento d’abbandono, immortalato dal
David nel suo ritratto celebre — in una di
queste sue dimore romane che conservano
ancora come un riflesso sbiadito della sua
grazia e della sua bellezza.
Diego Angeli.
POLTIMS
SCHNITZLER
Viennese fin nel midollo delle ossa, Arthur
Schnitzler, era noto, fino a pochi anni fa,
in Italia, soltanto per certe novellette dia¬
logate, tradotte con gusto, e commentate
con intelligenza, dal nostro compianto Ce¬
sare Levi.
In realtà, erano state appunto quelle
novelle, raccolte in Anatol, Märchen e
Liebelei, nell'ultimo decennio del secolo
scorso, a dare la prima fama al giovine
medico della capitale austriaca, e a fargli
subito attribuire quella caratteristica di
aletizia sentimentale), che essendo propria,
per comune consenso, della vita mondana
viennese, dell’operetta viennese, dei valzer
viennesi, e insomma di tutto ció che, almeno
sino allo scoppio della Guerra, era consi¬
derato squisitamente viennese, lo fece sü¬
bito passare come l’ interprete piu f.dele
e geniale dell'anima viennese.
sai bene, da C. Bareggio. M. Benzi e B.
Giachetti-Sorteni, e, gli ultimi due, intro¬
dotti con fine acume e sensibilità, da Anto¬
nio Baldini e Sibilla Aleramo.
II ritorno di Casanova & una lunga novella,
intesa a presentarci la figura del samosis¬
simo avventuriere e seduttore, alla vigilia
del suo ritorno a Venezia, dopo tanti anni
dalla sua romanzesca e stupefacente fuga
dai Piombi.
Ritorno triste e umiliante, per piü versi:
ché se il Consiglio dei Dieci gli perdonava
il passato e lo rimetteva nell’adorata città,
gl’ imponeva come condizione di diventare
spia e delatore di quegli spiriti ribelli, coi
quali egli non poteva non essere intima¬
mamente d’accordo; e, d’altra parte, la sua
celebrità equivoca s’era già sbiadita presso
la nuova generazione; e, quel ch’é peg¬
gio, egli stesso cominciava ad avere un
senso acuto e doloroso della propria irre¬
parabile decadenza fisica.
Tramonto della giovinezza, impossibilità
d’essere amato dalle donne giovani e belle..
In fondo, é questo il dramma, che Schnitzler
ha specialmente voluto analizzare e rappre¬
sentare nella figura di Casanova: don Gio¬
vanni redivivo, negl’ impeti deila passione e
nel cinismo delle infedeltà; don Giovanni set¬
tecentesco, deluso ma non stanco, diabolico
ma non privo di qualche fuggevole rimorso.
E c’èriuscito egregiamente, inquadrando
in un ambiente storico esatto un'azione,
ch’é bensi immaginaria, ma del tutto ve¬
rosimile, e conveniente a quel che sap¬
piamo di quel ritorno a Venezia, e ció, che
pid importa, alla psicologia di Casanova,
quale risulta dalle sue sorprendenti me¬
morie.
In verità, Schnitzler ci ha dipinto, sullo
sfondo della decadente Venezia, un Casa¬
nova odioso, e neilo stesso tempo umano.
Odioso, quando nen degna memmeno d’un
sorriso di riconoscenza luntica amante,
ormai non piu giovane’ ma rimasta fedele
al ricordo di lui, come all'unica ragione
della sua esistenza; peggio che odioso,
quando, per un cieco furore d’umiliazione,
approfitta bestialmente della precoce sen¬
sualità di una bambina di colei; o quando,
non potendo altrimenti conquistare una
bellissima e intelligentissima studentessa, si
vale di certe straordinarie circostanze, per
sostituirsi al giovine amante di lei in un
convegno notturno. Umano, nel suo tor¬
mento di seduttore respinto, nella sua rab¬
bia d’ impotenza, nella sua angoscia di
amante, che, riconosciuto all'alba dopo
quella notte d’amore ottenuta con atroce
inganno, provoca nella fanciulla un visi¬
bile orrore, fisico, piü che morale; infine,
nel suo &crescendo, di esaltazione e di¬
sperazione.
Anche La signorina Elsa, come #t-ritorno
di Casanova, é una lunga novella: solo che,
qui, con procedimento analogo a quello
già adoperato con tanto successo, dallo
stesso scrittore, in Leutnanf Gustl, uomini e
cose sono presentati mediante un unico
monologo ossia mediante l’annotazione di
tutte le idee, impressioni, visioni, suoni ed
immagini, che passano per la mente e i
IL MARZOCCO
pietosissima, Elsa, che meriterebbe soltanto
amore e gioia, essendo nata soltanto per
questo, e non ricercando che questo, sebbene
quasi inconsapevelmente, e tra gli errori,
le illusioni e le degenerazioni, della nusva
temperie morale e sociale.
Due creature, insomma, che rivelano
l'anima stessa dello scrittore, ormai ses¬
santenne e assaporante l’amara foglia della
vecchiaia, ormai consapevole di tante bel¬
lellezze sciupate, di tante innocenze tradite.
*
Ho chiamato e lunghe novellen le due
opere precedenti, non tanto per la mole,
quanto per la semplicità dei casi, per la
rapidità degli avvenimenti, svolgentesi nello
spazio di poche ore esoprattutto per l’evi¬
dente intenzione, da parte dello scrittore, di
dipingere due ritratti, con tutte le loro
sfumature esteriori ed interiori, anziché nar¬
rarci dei fatti, per se stessi interessanti.
Un gritrattos é anche Teresa; ma, cosi
brulicante d’aneddoti e particolari, cosi di¬
steso nel tempo e nello spazio, cosi ricco
di sfondi e di ambienti, cangianti quasi
ad ogni capitoletto, cosi popolato di per¬
sonaggi secondari, utili a fare quasi da co¬
ro, che non si pud negargli l’ importanza e
il valore d’un veg# ###proprio romanzo.
Romanzo, tuttavia, e biograficon, o, come
l'autore stesso lo definisce, nel sottotitolo,
Ccronaca d’una vita di donnan, la cui unità
é determinata dalla protagonista, in quanto
nessun avvenimento é narrato, che non la
riguardi direttamente, nessun personaggie
é introdotto, che non abbia qualche rapporte
con lei. E perö, per adoperare la vecchia no¬
menclatura, che allo Schnitzler conviene be¬
nissimo, romanzo sociale; prezioso, fra l’al¬
tro, a documentare le condizioni economi¬
che, morali e intellettuali della classe
borghese austriaca, particolarmente vien¬
nese, negli ultimi tempi.
Come si vede, il téma e il metodo sono
tutt'altro che original:: basta ricordare
Germinie Lacerteut dei Goncourt, 0 Une vie
di Maupassant, per convincersi che Scimitz¬
ler vecchio é ancöra, e piü che mai, fedele
alla scuola naturalista francese, se auche,
da quel bron medico, oltre che da quel
buon scrittore, ch’egli é, abbia accolte,
senza per altro esagerare, certe conquiste
psicanalitiche. Originale & tuttavia la crea¬
zione di Teresa: fanciulla ci buona famiglia,
nata per essere una brava moglie e un'ot¬
tima madre, dotata d’un cuore affettuoso e
generoso, e tuttavia trascinata dalle circo¬
stanze e dall’egoismo maschile a cadere
sempre piü in basso, finché, proprio quando
potrebbe redimersi, e conquistare l’equili¬
brio e la pace con un uomo, non pid gio¬
vine, ma intelligente ed onesto, é quasi
strangolata dal figlio, che, nato male, peg¬
gio educato, divenuto precocissimo manu¬
tengolo e ladro, l’aveva formentata e per¬
seguitata con sontinue minacce ed estor¬
sioni. Specialmente originale mi sembra quel
rimorso, da cui Teresa é dominata, nei ri¬
guardi del figlio per aver avuto, nella terri¬
bile notte del parto, sia pure per un at¬
timo, il pensiero d’ucciderlo; rimorso, che
le fa considerare tutte le disgrazie capita¬
tele come una giusta espiazione di quel
delitto intenzionale, equando sta per morire
strumenti d’ottich
che poteva emetter
mi mostró inoltre u
chiamata una Calt
sorprendente di att
gando un ago soprt
dolo poi ad una p
galleggiare nell’ach
verso la stella po
notte oscurissima,
bili né luna né ste
con l'aiuto di que
sicurezza la sua
che appare tanto
giano per mare, d
ad altri tempi, pe
adoperarla per pa
spetto di essere un
i marinai uscire it
zione, se prendess
che porta tanta 3
costrutto sotto 1“
rito maligno v. Qu
gnato da un teste
sito ha rintracciat
cese del a Tesoro
gono poche altre
questa & Lettera v.
vamente ser Brun
il passo francese
preso quasi par
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satirico intitolate
de Provins del s
stampato per inte
sei anni dopo la
zione bruncttiana
la calamitae la
stampa da due se.
aveva hessun bis
per conoscerli. P
zione é interessar
„Lettera,, dove
credere che vque
da un antico C
quasi contempor
posseduto da
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pid, egli si lag
trate per avere
la Biblioteca de
sapere di essere
delle lettere v. S
gazines del dice
guente dichiaraz
della rivista
quale abbiamo
relative a Brun
versi numeri del
bene, ma non
scherato, di con
nando,e che ne
netto voleva sol
letteratura e de
in quel periode
charsis francese
imposture di qus
necessario doma
tori di averli in
Oramai, dunquf
Brunetto Latini
nelle storie del
* Esplorazio
Scrive Diego Ca
gno 1030) che
rico geografico,
tato dal Tauro,
penisola del Si
e di competizio
ferto fino dalla
vasta materia
qualche parte
sultati ormai n
dagini si sonor
tegica che da
frontiera dell'
questa via ne #
che ha sfidato
metri e mezzo,
tuita da sei st
di solidissin
alla superficie
gono perfino
venti e la larg
Duesto lastricc