VII, Verschiedenes 13, 1932–1933, Seite 18

13.
box 44/5
Miscellaneous
Dresdner Anzeiger
24. Aug. 1932
Wiener Theater
Von unserem Korrespondenten
Im Wiener Burgtheater gestalten sich
Rückblick und Ausblick nicht allzu ergiebig. Als
großer und dauernder Erfolg der vergangenen
Spielzeit kann nur Hofmannsthals Salzburger
Welttheater gebucht werden, dazu noch die eine
oder andere klassische Aufführung des Goethe¬
jahres. Was daneben herlief unter der
Autorenschaft eines Ferdinand Bruckner oder
Arthur Rundt oder Arthur Schnitzler, erwies
sich als wenig lebensbeständig. Und der Blick
in die Zukunft: Da sind als erste Neu¬
einstudierung Die Jungfrau von Orleans und
als erste Uraufführung Schuster Hitt von
Hermann Heinz Ortner geplant. Im übrigen
werden folgende Werke während der kommen¬
den Spielzeit im Burgtheater und Akademie¬
theater die Uraufführung erleben: Arien von
Lenormand, Feinde der Liebe von R. Golding
Bright, Die Habsburger=Legende von Schrey¬
vogel, Professor Unrath von Ebermayer, Ver¬
stehen wir uns? von Preradovic, Harmonie von
Molnár, Gastein von Hirschfeld, Domino von
Achard, Die Mädchenjahre einer Königin von
Sil Vara.
Während der Sommermonate traten mit viel
Erfolg im Burgtheater die Vier Nachrichter mit
ihrer Satire Hier irrt Goethe auf. Die Pläne der
Wiener Privattheater liegen noch im dunkeln.
Einige Beunruhigung schafft die Absicht öster¬
reichischer Bühnenkünstlerorganisationen, die
scharfen, auch gegen Österreicher gerichteten Be¬
stimmungen der deutschen Filmgesetzgebung zu
beantworten und in Wien das Wirken aus¬
ländischer" (nämlich deutscher) Künstler zu er¬
schweren. Es ist zu bedenken, daß in Wien so¬
wohl der Direktor des Burgtheaters Hermann
Röbbeling wie auch der Direktor des Volks= und
Raimundtheaters, Rolf Jahn, deutsche Staats¬
bürger sind. Im Burgtheater ist eine ganze
Reihe Schauspieler, vielleicht die Hälfte des
Ensembles, deutscher Staatsangehörigkeit, eben¬
so befindet sich im Ensemble der Staatsoper
eine Anzahl deutscher Staatsbürger. Von einer
ernsthaften Bedrohung des künstlerischen Aus¬
tausches zwischen Deutschland und Österreich
dann natürlich nicht die Rede sein.
Münchner Operngastspiele im Auslande.
Während des Oktobers dieses Jahres wird
unter der Leitung des Generalintendanten
LA MOSTRA ALKUNSTLERHAUS
D'ARTE AUSTRIACA DEL RITRATTO
mirati della mostra è quello di Ar¬
Vienna, agosto.
La questione del ritratto è in arte turo Schnitzler dipinto da Viktor
di quelle su cui à più difficile met¬ Krausz: il ritratto non è finito, che
la morte dello scrittore lo ha inter¬
erst d'accordo. Le sagerazioni di
certi esteti da una parte, e l'ottua rotto alle ultime sedute, ina cio gli
sufficenza dei filistei dall'altra ne han conferisce un significato documenta¬
talmente spostato i termini che oma rio e simbolico che ai visitatori non
e quasi impossibile raccapezzarsi la place.
Fra le opere di scultura ammire¬
love il bon senso de nostri nonni
emmeno riusciva a vedere una que voll sono i ritratti di Giorgio Ehrlich
dei quali ho già avuto occasione di
tione. Perche in realta, gira e rigira,
intratteneri su L'Ambrosiano par¬
lando dell'artista; e magnifici son
anche quelli di Hanak che possiede
forse il più grande talento plastico
dell'Austria, benche si abbandon¬
troppo spesso a certa spontaneita gre¬
golata nella quale i suoi ammiratori¬
vorrebbero riconoscere uno dei pregi¬
principali dell'artista.
A parlar delle molte opere buone
se non eccellenti che son sparse ne¬
le varie sale non si finirebbe più
è curioso piuttosto notare certi par¬
ticolari: per essempio la decadenza
del ritratto mondano od aulico; dieci

o dodici semplari in tutto che pas¬
sano fra l'indifferenza generale ; an¬
Sergius Pauser: Signora Blumberger cora: la quantità enorme dei medici
in camice bianco (siamo à Vienna,
c signora Pauser.
nella mecca della medicina) che ope¬
la verità è che, se l’oggetto rappre¬ rano, visitano pazienti, si pavone¬
sentato tiene un posto del tutto se giano fra flale, microscopi, strumenti
condario nel giudizio di un lavoro
plastico, il valore di un ritratto, in
quanto è tale, à dato sopratutto dalla
somiglianza del personaggio che vuol
mare.
a filisteo, sebbene ormai possa esser
largamente soddisfatta dalla fotogra¬
fla, può conferire un certo valore ad
un ritratto che, dal punto di vista
dell'arte, non ne avrebbe forse nessu¬
no: difatti se l'effigiato è una gran¬
de personalità della politica, dell’ar¬
te, della scienza, quella somiglian-
za, riconosciuta dai contemporanei,
può assumere pei posteri l'importan¬
za di un documento storico-culturale.
E stata evidentemente spirata a
simili considerazioni l'idea di aprire
l'esposizione del ritratto contempo¬
raneo austriaco che si può vedere at¬
tualmente al Kunstlerhaus, Sono
450 ritratti che ci fanno conoscere i
maggiori esponenti dell’arte, della
politica, della scienza e della società
di Vienna. Il successo di pubblico à

grande, che ognuno, come naturale.
desidera vedere che faccia abbia il
Wilhelm Viktor Krausz:
personaggio di cui tante volte ha
Arthur Schnitzler.
sentit parlare, oppure vuol giudicare
fino a qual punto e riuscito il ritratto
scientifici necessari al loro utile ma¬
di una persona da lui conosciuta.
Anche per noi la visita non è sgra¬ poco allegro mestiere: infine l’eser¬
cito enone della media borghesis
devole sebbene un po faticosa ; e
davvero anche se il livello artistico che ostenta dal catalogo i suoi titoli,
non sia eccessivamente basso à pure dal ritratto il tranquillo oroglie
sempre difficile discernere fra questi della buona posizione conquistata,
quattrocentocinquanta ritratti i pochi che le di diritto al rispetto e alla
considerazione det più. Quanti Ho
frat, Kommerzialrat, Baurat
Medizinalrat Dio mio ci sono à
Vienna!
V’ poi una saletta che davero
un poema: dominata dal busto del
borgonastro Seitz à tutta riservata
agli Stadträte, agli eroi cioè del
Comune rosso. Evidentemente essi de
siderano tramandare ai posteri le
loro sembianze e perpetuare con esse
il ricordo del governo che han fatto
della città. Ma i ritratti, che fissano
loro lineamenti per lo più semiti
di borghesi ben sistematie ambitio¬
si, tradiscono i loro veri sentiment
meglio della critica più feroce. Ed io
proporrei che i cittadini di Vienna,
tanto tartassati e impoveriti dai pa-
zeschi esperimenti e dal malgoverno
di questi rossi borghesi, facessero un
ultimo sforzo, e acquistassero in
blocco la sala per poterla trasportar
di peso in qualche museo, dove po¬
trebbe ricordare ai nepoti uno dei
più tristi periodi della città. E si¬